“Con la scomparsa di Nando la politica viterbese perde un grande attore, un grande protagonista”.
Così Giuseppe Fioroni – nell’articolo pubblicato sul Corriere di Viterbo che riprendiamo integralmente – ricorda Rodolfo Gigli (per tutti Nando) nel giorno della sua scomparsa, con il quale ha condiviso molti momenti della sua carriera politica.
Addirittura prima che questa cominciasse, Gigli ebbe un’influenza sul percorso dell’allora giovane Fioroni: “Ricordo ancora un incontro tra lui e i miei genitori: dovevo cominciare la facoltà di medicina, che non volevo abbandonare per dedicarmi alla politica. Lui assicurò loro che non mi avrebbe chiesto di candidarmi fino alla laurea, rimarcando però che l’impegno politico a favore della città era un servizio cui le nuove generazioni non potevano sottrarsi. Così potei continuare il mio impegno politico nel movimento giovanile Dc continuando a studiare”.
Fioroni afferma che “la scomparsa di Rodolfo Gigli, dell’amico Nando, priva Viterbo, e non solo, di un uomo politico capace, competente, attento, un ottimo amministratore. Un figlio della Democrazia cristiana, che è stato l’unico, vero grande partito di cui ha condiviso valori, ideali, progetti, con senso di vera appartenenza e di convinta militanza”.
Gigli, continua l’ex ministro, “è stato un leader per la Dc della Tuscia e del Lazio, riconosciuto e apprezzato, un politico profondamente radicato sul territorio, che ha speso le sue energie per la crescita e lo sviluppo della terra di Tuscia. La sua vicenda umana e politica lascia una traccia indelebile, indimenticabile, nei cuori di tante donne e uomini della provincia di Viterbo, che hanno riconosciuto in lui un punto certo e sicuro di riferimento”.
Inoltre “ha vissuto la politica con passione e con slancio, non ha mai ceduto alla convenienza di occupare un posto o una posizione senza poter esercitare azioni concrete per la crescita e lo sviluppo della sua gente e della sua terra. Ha sempre detto con chiarezza quello che pensava e ha pagato anche politicamente la sua coerenza, la sua tenacia e la sua costanza. Anche nei momenti più difficili del suo impegno politico, non ha mai smesso di combattere per quegli ideali a cui la sua vita è stata improntata”.
Continua Fioroni: “Mi legano a lui tanti ricordi e un percorso comune di impegno, e soprattutto ha dimostrato con me la sua naturale propensione a lasciare spazio ai giovani, a investire su di loro, a considerarli una risorsa per l’impegno politico e per il bene comune. Credo che questa caratteristica di sapere riconoscere e facilitare i giovani che potevano dare un contributo al bene comune sia stata una delle sue caratteristiche principali, e per questo a lui va il mio sincero grazie”.