“Attivare un servizio efficiente che faccia incontrare domanda e offerta di lavoro, è tra i principali obiettivi che abbiamo fissato per il 2022. Ce lo chiedono le imprese, che, in questa fase di ripresa, fanno grande fatica a trovare i profili di cui hanno bisogno. Ma non solo. Un’Associazione come la nostra ha anche la responsabilità, sul piano sociale, di contribuire a creare valore per il territorio: in questo caso, potremo offrire ai disoccupati e ai giovani che escono dalla scuola uno strumento per l’inserimento nel mondo del lavoro”. Alessio Gismondi, presidente della CNA di Viterbo e Civitavecchia, presenta così “CNA@lavoro”, il progetto avviato dall’Associazione di rappresentanza dell’artigianato e della piccola e media impresa con il contributo della Camera di Commercio di Roma.
L’impegno è per l’apertura, a Civitavecchia, di uno sportello accreditato da Anpal (Agenzia Nazionale Politiche Attive per il Lavoro) come Agenzia per il Lavoro, punto di riferimento anche per i comuni limitrofi, compreso Viterbo e provincia.
Un team di operatori del sistema CNA, completate le attività della prima fase, volte a definire ogni dettaglio del progetto, darà il via, a breve, a una campagna di informazione sul nuovo servizio.
Contemporaneamente, si procederà alla creazione del database proprietario – con l’inserimento dei profili professionali richiesti dalle imprese, elaborati a partire dall’analisi dei fabbisogni espressi, e delle candidature di chi cerca lavoro – e all’attivazione di contatti con i principali intermediari web nazionali.
“CNA@lavoro” vuole dare una risposta qualificata sia alla necessità, per l’azienda, di trovare personale con le competenze giuste, sia ai disoccupati. Per questi ultimi, si stanno progettando servizi di orientamento al lavoro e alle professioni, formazione trasversale, tirocini formativi, certificazione delle competenze acquisite. Insomma, strumenti di politiche attive, affinché l’incontro tra domanda e offerta si concretizzi con efficacia.
“Questo progetto, vogliamo realizzarlo anche con le scuole. Sarà decisivo il rapporto con gli Istituti, innanzitutto con quelli di formazione, ai quali chiederemo di poter incontrare chi si affaccia al mercato del lavoro dopo il diploma e chi, ancora prima, abbandona il percorso scolastico – sottolinea Gismondi -. Mettiamo al centro il lavoro e cerchiamo di ricreare, tra i giovani, interesse per l’artigianato e la piccola impresa. Qui si valorizzano competenza, esperienza e buona volontà”.