Comparirà oggi davanti al gip, per l’interrogatorio di convalida degli arresti, Claudio Cesaris, il 68enne accusato di aver assassinato il professore universitario di Tarquinia Dario Angeletti. Nel frattempo, si chiariscono i dettagli della tragedia, tutta maturata in ambito universitario. All’Unitus insegnavano Angeletti e la donna, una ricercatrice di 38 anni, per la quale Cesaris aveva perso la testa, vedendo in Angeletti un ipotetico ostacolo alla loro relazione. Si scopre che il presunta assassino, anche lui con una brillante carriera universitaria alle spalle, tutti i giorni da San Martino, dove aveva preso casa per stare vicino a quella donna che lo rifiutava, raggiungeva l’oasi delle Saline di Tarquinia, dove la ricercatrice e Angeletti lavoravano presso il centro ittiologico delle Saline. Si tratterebbe dunque, per questo motivo, di un omicidio premeditato, compiuto con una piccola pistola calibro 6.35 che non è stata ancora ritrovata.
A San Martino, dove i residenti lo conoscevano di vista, Cesaris viene descritto come una persona riservata che amava le escursioni e la natura. Nulla avrebbe lasciato immaginare che quello che è accaduto.