Anche un 35enne di Civita Castellana tra i cinque indagati appartenenti a un gruppo no vax, denominato Voce di lotta non violenta per la libertà, attivo su Telegram. Il sodalizio, che in poco tempo sarebbe riuscito a reclutare circa 20 mila iscritti, secondo gli inquirenti stava progettando azioni vandaliche nei luoghi dove vengono somministrati i vaccini. L’indagine è partita dalla Digos di Firenze, i cui uomini ieri mattina si sono presentati a casa del civitonico insieme alla Digos di Viterbo per una perquisizione. Sembra tra l’altro che il 35enne fosse uno degli amministratori della chat insieme a un giovane originario della provincia di Pisa.
Oltre a Telegram veniva utilizzato anche Facebook, dove sarebbe avvenuto il reclutamento degli affiliati, chiamati Guerrieri ViVi. Sarebbero state utilizzate inoltre anche altre chat segrete. Qui agli aspiranti guerrieri venivano forniti alcuni audio, registrati da una voce contraffatta, nei quali si parlava dell’instaurazione di un nuovo ordine mondiale, governato da intelligenze artificiali e si ipotizzavano parallelismi tra il regime nazista e l’attuale situazione di emergenza. Finito il percorso di formazione l’aspirante guerriero doveva superare un esame e veniva guidato da un tutor per la l’organizzazione delle prime operazioni. Il simbolo dell’organizzazione è formato da una doppia V racchiusa da un cerchio, di colore rosso, probabilmente ispirato al film V per Vendetta.