Arrestati dalla squadra mobile tre cittadini albanesi, domiciliati a Roma, ritenuti responsabili di alcuni furti compiuti recentemente in città e in provincia. Tra cui uno avvenuto il 29 ottobre, quando tre soggetti dell’Est Europa, durante un controllo da parte di una pattuglia, nel quartiere Santa Lucia, avevano colpito uno degli agenti procurandogli significative lesioni al volto, per poi riuscire a far perdere le proprie tracce, abbandonando l’auto. Da quel momento, sono scattate le ricerche con pedinamenti a Roma (dove hanno operato gli uomini del XIII Distretto Aurelio) e Viterbo.
Giovedì sera i tre, che hanno età comprese tra i 23 e i 35 anni, stati notati mentre si incamminavano verso un’area condominiale di via Santa Maria della Grotticella, portando al seguito un vistoso zaino. Si è appreso poco dopo che avevano perpetrato un furto a casa di una donna. Fermati, sono stati sottoposti a controllo. La perquisizione ha permesso di rinvenire, oltre a denaro contante, telefoni cellulari e i beni asportati alla donna, tra cui vari oggetti in oro, 500 euro in contanti e un salvadanaio. La perquisizione è stata estesa anche al bungalow in via Aurelia dove risiedevano: qui sono stati rinvenuti una somma di 523 euro in banconote, un anello presumibilmente in oro bianco con diamanti e una pietra nera nel centro, banconote di nazionalità albanese pari a 8.200 euro, un cellulare e 2 orologi. I 3 sono stati associati in carcere a Poggioreale.
“L’attività investigativa – si legge in una nota della Questura di Viterbo – è stata avviata a seguito della recrudescenza nelle ultime settimane del fenomeno dei furti in abitazione nel capoluogo e nella provincia, tutti consumati con il medesimo modus operandi e sempre nella fascia oraria serale compresa tra le 17 e le 21. Nello specifico giovedì sera, poco prima delle 19, giungeva la segnalazione di un furto in un’abitazione in città nel corso del quale erano stati asportati monili in oro e una somma di denaro pari a circa 500 euro. Gli agenti della squadra mobile, rimanendo sempre in stretto e costante contatto con i colleghi romani e ritenendo fondatamente che i soggetti attenzionati potessero essere i responsabili del reato predatorio, li intercettavano lungo la strada provinciale Cimina in direzione di Roma riuscendo a fermarli nella capitale”.
Da notare che, oltre alla refurtiva, nascosti all’interno della loro autovettura, sono stati rinvenuti molteplici arnesi atti allo scasso, tra cui trapani artigianali, un frullino metallico, piedi di porco, pinze e cacciaviti di diverse dimensioni. Tutto il materiale veniva sequestrato unitamente al veicolo utilizzato per compiere il furto a Viterbo e ad altri due mezzi (tutti con intestazione fittizia) riconducibili ai tre soggetti stranieri.
Dopo la convalida dell’arresto, avvenuto nella giornata di venerdì a seguito di giudizio direttissimo presso il Tribunale di Roma, i tre albanesi (con età compresa tra i 23 e i 35 anni) sono stati associati alla Casa Circondariale di Napoli Poggioreale.