Una locandina, uno spettacolo teatrale, una speranza, grazie all’impegno e all’iniziativa di attori locali, ma poi quale sarà il futuro per il teatro cittadino? Se lo chiedono i consiglieri comunali di Tarquinia Centini, Andreani e Catini, che non possono notare come “mentre altrove si lavora e si programma la stagione teatrale, a Tarquinia tutto era ed è fermo: anche il teatro. Nessun calendario, ma soprattutto nessuna idea, e con il cinema chiuso, questo è ancora più grave. Urge una direzione artistica, seria, di livello, inserita nell’ambito di circuiti nazionali, che porti a Tarquinia eventi e spettacoli di qualità, capace di coordinare il tutto con il talento delle compagnie locali. Una figura del settore, competente, da scegliere non per nomina politica, per dare contentini, ma per rilanciare una struttura centrale per la vita culturale della città”.
Secondo i tre consiglieri dunque “occorre investire, trovare risorse, organizzare, progettare per l’intero anno, e non con eventi spot, o meramente proposti. Non si può gestire un teatro come fosse una sala da ballo privata dove fare i compleanni. Non si può immaginare una gestione casereccia fatta dalla politica, senza che vi sia alcuna specifica competenza e capacità: i tuttologi fanno solo guai. Crediamo sia giusto aprire il dibattito su questo argomento: sul futuro del nostro teatro. Non esistono soluzioni e posizioni precostituite, nel confronto può nascere la scelta migliore, anche osservando le esperienze di altre realtà, lì dove oggi la stagione è pronta a partire. Anche a Tarquinia ci sono persone con esperienza che possono dire la loro, noi vogliamo ascoltare le loro voci, anche in un Consiglio comunale aperto. Per una volta la politica faccia un passo indietro, e questa amministrazione la smetta di vedere nemici ovunque e senza fare la capricciosa soprattutto nella cultura, si apra al dialogo con chi ne sa di più e anche con la minoranza”.