Il centrosinistra vince le elezioni amministrative con un risultato che va ben oltre le attese della vigilia. Roberto Gualtieri del Pd è il nuovo sindaco di Roma con uno stacco clamoroso di oltre 20 punti su Enrico Michetti (60,2% a 39,8). A Torino vittoria di Stefano Lo Russo (59,2%) sul candidato del centrodestra Paolo Damilano (40,8%). Il centrodestra resiste solo a Trieste con Roberto Dipiazza (51,3%) che si riconferma sindaco seppur con uno scarto esiguo. Confermati poi Damiano Coletta a Latina; Davide Galimberti e Clemente Mastella rispettivamente a Varese e Benevento. A Cosenza vince il candidato del centrosinistra Franz Caruso. Crolla l’affluenza, pari al 43,9% degli aventi diritto.
E se Conte, così come Salvini e la Meloni, si consolano proprio con l’astensionismo, la maggior parte degli analisti vede nel verdetto delle urne l’inizio di un certo arretramento del populismo (vedi Massimo Giannini su La Stampa), ovvero la non capacità di Lega e FdI ad intercettare il voto moderato (vedi Maurizio Molinari su la Repubblica), cosicché, al di là dei numeri in valore assoluto che non sono rosei per nessuno, e quindi neanche per il Pd, sembrano effettivamente aprirsi nuove prospettive per un centrosinistra più attento ai valori dei moderati. Questa, secondo lo stesso Molinari, è la grande sfida e insieme la grande opportunità che ha di fronte a sé Enrico Letta. Da segnalare in ogni caso che il centrodestra paga anche l’assenza di una classe dirigente credibile.