I ristoratori e gli altri gestori o titolari di attività dovranno verificare che i clienti abbiano il green pass, ma non spetterà a loro la verifica dell’identità. Sembra questo l’orientamento del Governo che sarà specificato nelle prossime ore con una Faq. La conferma arriva dalla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese: “I titolari dei locali non potranno chiedere la carta d’identità ai clienti, faremo una circolare di chiarimento su questo. Noi chiediamo venga richiesto al chiuso il green pass. Non si può pensare che l’attività di controllo venga svolta dalle forze di polizia. Significherebbe distoglierle dal loro compito prioritario che è garantire la sicurezza, anche della criminalità”. La ministra non ha escluso “controlli a campione nei locali insieme alla polizia amministrativa”.
La protesta dei ristoratori — che si era estesa poi a tutti gli altri responsabili di locali aperti al pubblico — riguardava proprio la verifica sull’identità delle persone. Gli uffici legislativi dei ministeri competenti hanno però chiarito che i gestori e i titolari dei locali non sono pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio. A loro spetta verificare che chi entra abbia il green pass, in caso di controllo delle forze dell’ordine se l’identità del cittadino non corrisponde a quella indicata sul certificato può scattare la denuncia per falso.
Il decreto in vigore prevede sanzioni da 400 a 1.000 euro sia per chi viene trovato sprovvisto di green pass, sia per chi non ha controllato. I gestori dei locali rischiano “se la violazione è ripetuta per almeno tre volte in tre giorni diversi, la chiusura, da 1 a 10 giorni, dell’attività imprenditoriale”.