L’ennesimo proposito di rimpasto in giunta, che Arena la scorsa settimana aveva annunciato per questi primi giorni della settimana, sembra destinato a slittare a dopo Ferragosto. Anzi, possiamo già dire a dopo Santa Rosa. Ci si può giurare. Ieri mattina il sindaco ha parlato di nuovo della situazione con i referenti dei partiti di maggioranza, lo ha fatto davanti ai cancelli della discarica e già questo è tutto un programma. E infatti non è stato deciso alcunché e quindi – così sostengono gli interessati – una nuova riunione è stata fissata per venerdì. Poi però ci sarà il fine settimana, quindi arriverà Ferragosto e ciao. Anzi, ciaone.
Insomma, da quanto è dato a vedere, non si preannuncia nulla di nuovo sotto il sole. Cose viste e riviste in questi tre anni e passa di amministrazione. Ma d’altra parte la situazione è talmente compromessa (sul lato dei rapporti oltre che su quello dell’efficienza) che alla possibilità di cambiare verso all’azione di governo non ci credono più neanche quelli che il rimpasto lo chiedono. Tutti sembrano rassegnati a vivere questo ormai ultimo anno e mezzo che resta alla fine della legislatura nella maniera meno disonorevole possibile.
Ufficialmente sul tavolo della discussione ci sarebbero l’eccessivo frazionamento delle deleghe, frutto più di logiche politiche che non tecniche, e la necessità di rendere più fluido il rapporto tra gli assessori e i consiglieri, il che significa necessità di dare a tutti la possibilità di portare negli assessorati il conto della spesa che serve per saziare gli appetiti dei portatori di voti. C’è poi la vicenda dell’ambiente, la città sporca e tutte le robe che si sentono tutti i giorni. Si dice che la delega vorrebbe prendersela Fondazione, ma il sindaco continua a non volerla cedere anche perché non vorrebbe che si scatenassero le ire di Giulio Marini. Il quale, da parte sua, oltre che gestire la monnezza in Provincia, fa anche l’assessore ombra dei rifiuti in Comune. E questa è un’altra patata bollente che sta sulla bocca di tutti, aggravata dall’eccessivo peso dell’ex sindaco e del suo fidato scudiero Paolo Muroni, accusati di mettere bocca in tutti gli assessorati e di condizionarli grazie alla profonda conoscenza che detengono della macchina amministrativa.
Inutile aggiungere altro. Questo è il quadro. Non resta che aspettare il 2023.