“Dopotutto, domani è un altro giorno”: è passata alla storia questa frase pronunciata da Rossella O’Hara, un’esclamazione diventata simbolo di rinascita. Era “Via col vento” e per una strana coincidenza la cooperativa sociale “Gli anni in tasca” utilizza proprio lo storico titolo del film per riprendere le attività in presenza. Non si parla di cinema ma del vento che soffia, quello che coccola i navigatori, stavolta in barca sul lago di Bolsena per un progetto di vela organizzato in collaborazione con Eta Beta Viterbo e sotto la supervisione della Asl Viterbo, Servizio Disabile adulto, della responsabile dottoressa Teresa Sebastiani.
E’ iniziato ieri, con tutta l’emozione del momento, che spiega nel dettaglio la dottoressa Anna Pasquinangeli, coordinatrice Disabile adulto della cooperativa Gli anni in tasca.
In cosa consiste questo progetto?
“Si tratta di un’occasione per sperimentare e affinare capacità di autonomia sociale, personale e relazionale ed è rivolto a ragazzi e ragazze con lievi difficoltà cognitive e comportamentali. In tutto sei o sette che proveranno a formare un gruppo, confrontandosi, potendo sentirsi protetti insieme, dando però agli altri incitamento e supporto per acquisire o rafforzare le proprie competenze”.
Perché proprio la vela?
“E’ uno sport che offre interesse e curiosità per la particolarità dell’esperienza stessa, in grado contemporaneamente di fissare o potenziare competenze motorie e di coordinazione e, soprattutto, si svolge all’aria aperta, a stretto contatto con la natura”.
Quanto durerà e da chi saranno supportati i ragazzi?
“Il progetto è iniziato ieri e proseguirà fino a settembre, con uscite in barca ogni mercoledì pomeriggio. Saranno sempre seguiti da due educatori professionali, Federico Nardi e Gianluca Fileni e dallo staff del Club Nautico Capodimonte che mette a disposizione la barca a vela, tutte le attrezzature necessarie, come i giubbotti di salvataggio e ogni sistema di sicurezza, e due istruttori federali”.
Avete già previsto cosa impareranno, oltre a stare insieme e ad agire in gruppo?
“E’ importante acquisire familiarità con la terminologia nautica, indispensabile per coordinare le manovre in barca, ma anche la conoscenza dei tipi di imbarcazioni, le andature in navigazione, i nodi di base, l’orientamento, i movimenti per ormeggio e disormeggio, l’uso della boa e infine anche cenni di meteorologia. Una visione completa che permetta la corretta navigazione sul lago e, al ritorno, la stesura del diario di bordo con le opportune osservazioni, da aggiungere a foto e video che resteranno come documentazione e strumento di valutazione finale”.
Le vele sono alzate, i ragazzi guidati dalla cooperativa Gli anni in tasca sono salpati e lo faranno settimanalmente. Non resta che augurare a tutti… vento in poppa.