Sul progetto di centrale geotermica sull’Alfina ha presentato un’interrogazione al ministro della transizione ecologica la deputata del M5S Federica Daga. Il punto di partenza è la scossa di terremoto di magnitudo 3.9 della scala Richter che si è verificata recentemente in Francia, nei pressi di Strasburgo, dove un impianto geotermico è stato definitivamente chiuso per ordine della Prefettura, che lo ha ritenuto pericoloso. La parlamentare, dopo aver ricordato la battaglia che stanno combattendo per opporsi all’impianto tutte le associazioni ambientaliste della zona e oltre 30 sindaci, chiede al ministro, in nome del principio di precauzione, di predisporre una nuova e più attenta valutazione di impatto ambientale, anche alla luce di quello che è accaduto a Strasburgo.
“Gli impianti geotermici binari – nota la deputata – non rilasciano in atmosfera emissioni climalteranti, ma riemettono nel sottosuolo il fluido geotermico, operazione che potrebbe causare una sovrapressione del pozzo e l’innesco di sismicità, come avvenuto a Strasburgo”. D’altra parte, aggiunge, “il parere positivo della Commissione tecnica Via/Vas all’impianto pilota di Castel Giorgio risale al 31 ottobre 2014 e l’iter autorizzativo è stato oggetto di precedenti interrogazioni parlamentari, che hanno ben messo in evidenza le criticità ambientali dello stesso”.