Dopo un esposto su Talete presentato da un gruppo di consiglieri comunali, in primis Luisa Ciambella, la Procura della Repubblica di Viterbo, pur archiviando il fascicolo relativo ad eventuali rilievi penali (essendo trascorso molto tempo dai fatti contestati sarebbe infatti difficile dimostrare eventuali azioni dolose), trasmette tutti gli atti alla Corte dei conti. Sulle procedure seguite su affidamento di lavori, assunzioni e promozioni del personale i magistrati hanno ravvisato di fatto irregolarità che dal punto di vista amministrativo richiedono l’accertamento delle relative responsabilità.
Erano state 15, ha spiegato Luisa Ciambella durante una conferenza stampa in Comune convocata per far conoscere gli esiti dell’esposto, le situazioni assolutamente poco chiare poste all’attenzione dei magistrati. Situazioni peraltro già oggetto di varie interrogazioni al sindaco presentate da lei stessa e sempre cadute nel vuoto: “Dopo tante interrogazioni senza risposta – ha commentato – e dopo essere stata offesa dai colleghi, il morto è sulla bara”. Come dire: che la gestione di Talete non sia così trasparente come in tanti vogliono far credere lo certificano adesso direttamente la Guardia di finanza e la Procura. Male fanno perciò molti consiglieri comunali, quelli fin troppo sensibili alla voce del padrone, a mandarla in caciara come hanno fatto finora. Riferimento sia ad ambienti della maggioranza che, soprattutto, della minoranza.
Insieme a Luisa Ciambella in conferenza stampa si sono presentati anche il consigliere provinciale Fabio Valentini, l’ex sindaco di Tarquinia Maurizio Conversini in rappresentanza del Movimento civico che si batte da moltissimo tempo contro la mala gestione della società idrica e l’avvocato Pierluigi Bianchi. A sorpresa, seppure non invitato, si è presentato, prendendo posto tra le sedie riservate ai giornalisti, l’amministratore unico di Talete Salvatore Genova, accompagnato da due suoi addetti stampa.
L’esposto prendeva in considerazione il continuo ricorso ad affidamenti diretti di lavori, resi possibili tramite lo spezzettamento degli appalti per aggirare le procedure di evidenza pubblica, e come detto alcune promozioni di dipendenti che hanno comportato per i fortunati baciati dalla politica notevoli vantaggi anche ai fini del calcolo pensionistico: “La Procura ha dichiarato prescritte le irregolarità dal punto di vista penale – ha chiarito ancora Ciambella – ma da quello contabile invece le responsabilità sono tutte da accertare posto che le promozioni facili hanno avuto ed hanno un costo che ricade sulle bollette pagate dai cittadini”.
“La Guardia di finanza ha chiesto alla Procura di inviare tutti gli atti alla Corte dei conti per i possibili rilievi amministrativi e contabili – ha spiegato la consigliera -. E La Procura ha autorizzato e trasmesso tutto alla magistratura contabile, a dimostrazione che non sono una visionaria e che quanto dico da anni, nell’indifferenza e nello scherno di tutto il sistema, aveva la sua fondatezza”.
Ciambella, che ha chiarito che non presenterà opposizione contro l’archiviazione del procedimento penale (“a noi interessa solo salvaguardare l’interesse dei cittadini”), non ha mancato di lanciare stoccate al sindaco Arena, che in questi anni non ha mai voluto esercitare, come previsto dalla legge, il cosiddetto controllo analogo sulla società: “Sarebbe veramente colpevole, di fronte a questi rilievi, continuare a far finta di niente”. Una puntualizzazione, infine: “Non ce l’ho assolutamente con i dipendenti di Talete, piuttosto il contrario. La mia è una battaglia nell’interesse dei cittadini e di tutti quei lavoratori che tengono in piedi l’azienda e che non hanno mai beneficiato di favoritismi e promozioni facili da parte della politica”.