“Circa un quarto delle province italiane ha un’incidenza di contagi da Covid nell’ultima settimana maggiore di quello della settimana precedente”. Lo evidenzia Giovanni Sebastiani, primo ricercatore dell’Istituto per le applicazioni del calcolo “M. Picone” del Cnr.
“Per alcune – precisa – si tratta di fluttuazioni di scarso significato, ma se l’incidenza si manifesta per più settimane, non è bassa ed è sopra 50 casi per 100 mila abitanti, allora – avverte il matematico – comincia ad essere un dato che ha un peso”. E ce ne sono diverse, di province, in cui secondo l’esperto la crescita dell’incidenza dei casi comincia a essere un campanello d’allarme: “Per esempio Enna la settimana scorsa – ricorda Sebastiani – era salita a 90 casi per 100 mila abitanti e con Enna anche province vicine come Caltanissetta, Palermo e Agrigento. Non a caso – sottolinea – la Sicilia è la regione che ha più province interessate da questa crescita, e non a caso la Sicilia è a livello nazionale la regione che ha la percentuale più bassa di vaccinati completi tra gli over 70. Ma ce ne sono altre – puntualizza – come Grosseto e Viterbo, Campobasso e Isernia, Matera e Potenza, Belluno e Treviso. Questo per dire che dobbiamo stare attenti”.
Per la cronaca oggi sono stati comunque accertati solo 3 casi: 2 a Bomarzo e 1 a Gallese. I guariti sono stati invece 29: 4 ad Acquapendente e Tuscania, 3 a Civita Castellana e Tarquinia, 2 a Carbognano, Montalto di Castro e Monterosi, 1 a Bagnoregio, Ischia di Castro, Lubriano, Marta, Monte Romano, Onano, Orte Vetralla e Viterbo.
Per quanto riguarda i ricoveri, al momento ce ne sono 4 a Malattie infettive e 2 a Terapia intensiva.