di Giuseppe Fioroni
Quarto Trabacchini ha rappresentato con coerenza e convinzione la sinistra viterbese. Un uomo schietto e diretto, le sue battaglie le ha sempre combattute a viso aperto e a schiena dritta. I lavoratori, gli operai, gli ultimi sono stati sempre al centro del suo impegno. Quarto non aveva mai dubbio su che parte stare e su quali diritti difendere.
Legato alla sua terra, interprete di una politica radicata sul territorio che parlava con tutti ed ascoltava tutti. Abbiamo combattuto tante battaglie da posizioni diverse, da avversari convinti delle proprie idee e dei propri valori, ma restando sempre rispettosi è sempre pronti a lavorare assieme per il bene della Tuscia. Poi abbiamo costruito insieme l’Ulivo in provincia di Viterbo da avversari ad alleati per un progetto ed un’idea di Italia che volevamo insieme con Prodi. Non fu facile ma le cose che ci univano erano di più di quelle che ci separavano, e d’altra parte si superarono diffidenze e pregiudizi se si lavoro insieme con lealtà e correttezza.
Ricordo come fosse oggi nel 1996 la riunione elettorale a Grotte Santo Stefano del primo centrosinistra, la presentazione di Quarto e di Mauri per la mia candidatura: che passione, che voglia di cambiare, di essere protagonisti del futuro. Oggi Viterbo saluta un politico serio ed onesto, perde una persona che ha incarnato la Politica con la P maiuscola. Umile, semplice, sempre al servizio degli altri e disponibile, e anche se qualcuno si dimenticava di coinvolgerlo lui c’era. Ciao Quarto, amico di tante battaglie. Ci mancherai.