La necessità di regole certe per impedire la dislocazione selvaggia degli impianti per le energie rinnovabili e quindi per salvare il paesaggio, i nostri borghi, i nostri beni culturali, il nostro ambiente e la nostra agricoltura. E’ ruotato attorno a questo concetto il convegno online dal titolo “Una primavera di bellezza – L’Italia che vogliamo” organizzato dalla consigliera comunale del Pd Luisa Ciambella. Hanno partecipato Vittorio Sgarbi, il sindaco di Assisi Stefania Proietti, Antonio Rancati, il giornalista Rai Marco Frittella e il presidente dell’Associazione borghi più belli d’Italia, Fiorello Primi.
“Sull’energia rinnovabile, che nessuno mette in discussione, c’è bisogno di fare una riflessione più approfondita”, ha esordito Luisa Ciambella, soffermandosi sulla miriade di progetti (per oltre 1500 ettari di suolo) che sono spuntati negli ultimi anni in tutta la provincia”. “Nessuno – ha detto – dice no alle energie rinnovabili, ma le installazioni vanno normate. I Comuni devono dotarsi per legge di un piano che preveda in maniera incontrovertibile le aree dove installare i pannelli e le pale al fine di tutelare le zone di pregio”. Un’idea da perseguire, secondo l’esponente dem, è quella di prevedere ad esempio la costruzione di questi impianti lungo le autostrade e nelle aree industriali, meglio ancora se dismesse, che nel nostro Paese ce ne sono a iosa”. Ma assolutamente vanno preservati i siti archeologici, attrattive turistiche che perderebbero il loro fascino, o le campagne dove vengono impiantate le coltivazioni di qualità”.
Ciambella ha quindi portato al riguardo gli esempi di Ferento: 100 ettari fino all’Acquarossa o di Civita di Bagnoregio: qui sarebbe allo studio un progetto per pale eoliche nella valle dei Calanchi. E che dire di Tuscania? “Non c’è nessuno – ha rimarcato – che vuole bloccare nessuno, ma serve autorizzare gli impianti solo in presenza di un atto di pianificazione, dando ai Comuni un termine perentorio brevissimo per decidere sugli spazi dove poter edificare”.
Sulle stesse posizioni il sindaco di Sutri, Vittorio Sgarbi, che ha detto che bisogna “cominciare a immaginare un manifesto del paesaggio come bene comune intoccabile in qualunque zona d’Italia”. Posizioni condivise dagli altri partecipanti, che, seppur con sfumature diverse, partendo dal presupposto che non si può rinunciare alle rinnovabili visto che i danno della combustione del petrolio sono sotto gli occhi di tutti, hanno tutti condiviso l’esigenza di tutelare comunque il paesaggio della Bella Italia.
Ciambella si augura che sul problema prenda posizione anche l’Anzi, presso la quale si adopererà per mettere all’ordine del giorno proposte che possano confluire in disegni di legge veri e propri.