In una lettera al direttore sanitario della Asl, Antonella Proietti, il segretario della Confael, Egidio Gubbiotto, torna “a segnalare la pessima qualità dei “dispositivi di protezione individuale forniti e distribuiti agli operatori sanitari di tutte le qualifiche professionali dipendenti dell’azienda”. Gubbiotto parla di “mascherine farlocche, carenza di divise, assenza di idonei copri scarpe. Tutti elementi che espongono gli operatori a rischio contagio. Le nostre numerose proteste, segnalazioni e proposte ad oggi sono evaporate nel nulla, senza risposte né provvedimenti in merito”.
“Da quanto in nostra conoscenza – prosegue – gli ordini dei dpi e la loro distribuzione avvengono in maniera centralizzata presso la farmacia interna della Asl, quindi ci sorge spontaneo domandare: il direttore della farmacia perché acquista e distribuisce dispositivi che mettono in serio pericolo la salute e la vita di tutti operatori sanitari? I contagi sin qui registrati coinvolgono nelle responsabilità il direttore in questione? Il Spp ha verificato l’idoneità dei dpi? I rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza si sono mai attivati? L’Inail, l’Ispettorato del lavoro e lo Spresa hanno vigilato e accertato tale situazione?”.
“A queste domande – conclude – potrebbe rispondere soltanto l’autorità giudiziaria”.
Gubbiotto mette sotto accusa anche le divise “che mancano o sono di misure sproporzionate, nonché rotte. Ad oggi non ci risultano provvedimenti adottati nei confronti dell’azienda appaltatrice. I copri scarpe poi sono la ciliegina sulla torta: si rompono nell’immediatezza mentre si calzano, costringendo gli operatori sanitari ad indossare sacchetti dei rifiuti”.