Domenica 21 marzo, con la messa su Rai 1 che inizia alle 10.55 si aprono ufficialmente le celebrazioni dedicate a ricordare i 750 anni del conclave avvenuto a Viterbo e durato quasi tre anni. La celebrazione eucaristica in diretta darà la possibilità a tutti di ammirare e conoscere la storia che ha reso Viterbo famosa in tutto il mondo con l’appellativo di città dei papi.
La storia: trascorsi diversi giorni dalla morte di papa Clemente IV, i membri del sacro collegio si riunirono a Viterbo per eleggere il nuovo papa. Per quasi un anno le votazioni si susseguirono senza alcun risultato positivo. Il podestà, Alberto di Montebuono, e il capitano del popolo, Raniero Gatti, interpretando lo sdegno e l’insofferenza della città, e convinti della necessità di sottrarre i cardinali elettori a tutte le pressioni provenienti dall’esterno, il 1º giugno 1270 ordinarono quindi la chiusura delle porte lungo le mura e fecero condurre i cardinali nella grande sala del Palazzo dei papi minacciandoli di tenerli segregati finché non avessero eletto il nuovo papa. Dopo alcuni giorni, per aumentare la pressione sul collegio, fu dato l’ordine di scoperchiare buona parte del tetto dell’aula dove si teneva il conclave. A differenza di ciò che la tradizione ha tramandato, questa situazione di estremo disagio si è protrasse per non più di tre settimane. La svolta si ebbe il primo settembre 1271 quando una commissione, formata da sei cardinali, ricevette l’incarico di eleggere il nuovo papa entro il termine di due giorni. Fu scelto Tedaldo Visconti, che si trovava a San Giovanni d’Acri per la nona crociata. Fu incoronato il 27 marzo 1272 con il nome di Gregorio X e nel 1274, durante il secondo concilio di Lione, promulgò la costituzione apostolica Ubi Periculum, con la quale venivano indicate le regole per l’elezione dei nuovi papi, secondo le modalità seguite per la sua elezione a Viterbo.
Quest’anno ricorrono i 750 anni dal conclave viterbese e la diocesi, in collaborazione con Archeoares, ha deciso di promuovere una serie di 10 incontri, che presto saranno resi noti, con esperti internazionali di storia medievale per approfondire le vicende dell’evento che ha reso la città famosa in tutto il mondo. Inoltre, nel mese di settembre, si procederà a una cerimonia per la coniazione di 750 monete commemorative che riprodurranno il denario e il grosso emessi dalla zecca di Viterbo in sede vacante.