Si infittisce il mistero dei boati a Orte che da giorni terrorizzano la popolazione. L’ultima segnalazione giovedì sera alle 21 nelle località di Barca di San Francesco, Baucche Basse e Scappia di Paglia, ai confini con il territorio di Gallese. Si tratta di zone agricole e residenziali. Il fenomeno, inizialmente circoscritto ai quartieri del centro, ha interessato per la prima volta la periferia la settimana scorsa, quando un forte botto è stato avvertito a Petignano. Si è trattato del primo al di fuori del centro storico.
Al momento sono state compiute verifiche agli impianti del gas e all’acquedotto, dove però non si è riscontrato alcun problema. L’evento resta dunque del tutto sconosciuto e sta mettendo a dura prova anche i geologi dell’Ingv chiamati dal sindaco e dal prefetto Giovanni Bruno. La squadra è al lavoro per eseguire tutti i rilievi possibili e collega il fenomeno ad un evento simile riscontrato a ottobre a Capena, dove i tecnici hanno sentenziato essersi trattato di un sifonamento carsico di acque in profondità o di un piccolo terremoto idrotermale associato al vulcano.
“Sono stati fissati – spiega il geologo Bonmifazi – i punti sensibili che saranno oggetto di un tavolo tecnico di valutazione. Successivamente si procederà ad una progettazione di un sistema di monitoraggio nelle vie del centro. Con molta probabilità saranno istallati dei sensori geofisici in grado di registrare ogni possibile accadimento che avviene nel sottosuolo”.
Preoccupato l’archeologo Giancarlo Pastura, presidente dell’associazione Orte sotterranea che sottolinea le vulnerabilità della struttura ma rassicura tutti dichiarandone lo stato di stabilità. Nonostante più squadre di esperti provenienti da vari settori, il mistero dei boati sotterranei continua.