Un altro punto, importante, a favore dei Comuni e dei cittadini dell’Alta Tuscia che si battono contro la geotermia. Dopo la bocciatura del progetto pilota a Torre Alfina da parte del Consiglio di Stato, stavolta è stato bloccato dalla giustizia amministrativa l’impianto di Castel Giorgio. La sentenza è del Tar ed è stata resa nota ieri dopo l’udienza del 12 gennaio durante la quale era stato discusso il ricorso presentato da otto Comuni del comprensorio lago di Bolsena-Orvieto.
Tecnicamente, il Tar non ha detto no alla centrale in quanto tale, ma ne ha annullato l’iter autorizzativo in base ad un principio piuttosto semplice: nel rilascio delle autorizzazioni il Governo avrebbe dovuto tenere in considerazione anche il parere della Regione Lazio, perché, se è vero che la centrale sorge nel territorio del Comune di Castel Giorgio, è altrettanto vero che in suoi effetti a livello di impatto ambientale si estendo anche nei territori circostanti. Questo vuol dire che la società promotrice del progetto dovrà ora incanalare una nuova trattativa con Palazzo Chigi, il quale, prima di rilasciare le nuove autorizzazioni, dovrà sentire il parere di tutti: Umbria e Lazio. In ultima analisi, il Consiglio dei ministri, seguendo questa procedura, potrà di nuovo rilasciare l’autorizzazione, ma è di tutta evidenza che la strada per la Itw&Lkw Geotermia Italia a questo punto torna in salita. Motivo per cui i Comuni, difesi dall’avvocato Michele Greco, esultano.
Ricordiamo che a presentare ricorso contro la deliberazione del Consiglio dei ministri del 31 luglio 2019 erano stati: Acquapendente, Allerona, Bolsena, Castel Giorgio, Castel Viscardo, Grotte di Castro, Montefiascone e Orvieto. Tra l’altro, il Tar ha anche rilevato che non è stato assicurato il contraddittorio tra gli enti locali e la società promotrice del progetto.