“Il male di pochi non deve sporcare il lavoro dei molti”. Così la Fp-Cgil (medici e dirigenti sanitari), che, tramite Stefano Innocenzi, torna a denunciare un’anomala assunzione alla Asl: quella di un medico specialista in otorinolaringoiatria in quiescenza.
“In questo momento così delicato del nostro Paese atto a far fronte ad una criticità sanitaria a carattere mondiale – dice Innocenzi – vogliamo esprimere il più profondo ringraziamento al lavoro svolto dai nostri medici, infermieri ed a tutto il personale sanitario che è impegnato ormai senza sosta, da quasi un anno, a garantire l’assistenza sanitaria a tutti i cittadini
con professionalità, abnegazione e generosità. Il periodo emergenziale ha determinato un importante impegno di risorse economiche ed umane, importanti investimenti istituzionali, donazioni da privati, assunzioni di giovani professionisti, ma anche di professionisti oramai in quiescenza. In questo contesto – aggiunge – spicca l’anomala assunzione di un medico specialista in otorinolaringoiatria ormai in quiescenza, assunto con deliberazione n.1263 del 17/06/2020 motivata dall’abbattimento della lista di attesa; tale incarico libero professionale è stato poi rinnovato con deliberazione n. 2815 del 29/12/2020 per altri sei mesi, sempre con la stessa finalità”.
Pur apprezzando l’encomiabile spirito di sacrificio che contraddistingue tutti quei professionisti che seppur in quiescenza hanno deciso di tornare a dedicarsi all’assistenza dei pazienti, alla Cgil “non possono sfuggire alcune importanti considerazioni. La lista di attesa per prestazioni otorinolaringoiatriche giustificava l’assunzione di un professionista
esterno? Sembrerebbe di no. Infatti gli stessi medici in organico sono riusciti ad abbattere la lista di attesa creatasi durante il primo lockdown in soli quattro mesi utilizzando solo un numero esiguo di prestazioni aggiuntive. Chiunque può provare a prenotare una visita otorinolaringoiatrica ed avere riscontro di quanto scritto”.
Ma chi ha richiesto tale prestazione? “Nel rispondere a tale quesito – nota Innocenzi – non possiamo non notare che la prima deliberazione, la n.1263 del 17/06/2020, era conseguente ad una richiesta firmata dal direttore sanitario aziendale, la seconda, la n. 2815 del 29/12/2020, dal direttore Uoc Cure primarie. Come mai non è stato lo stesso direttore sanitario aziendale a rinnovare un incarico che lui stesso aveva richiesto? A quanto ammonta l’impegno economico di tale operazione? A fronte di circa 15 mila euro spesi in quattro mesi per prestazioni aggiuntive effettuate da tutti i
medici otorinolaringoiatri in organico, la Asl ha impegnato ben 53 mila euro fino al 31/12/2020 ed ha previsto altri circa 35 mila euro per il rinnovo contrattuale del professionista esterno. Ma questi non sono soldi pubblici? Potevano essere investiti meglio? Il professionista poteva essere
impiegato diversamente? Sicuramente sì”.
Ma perché la Fp-Cgil si interessa a questo caso?
“Perché da molti mesi veniamo interpellati da onesti professionisti sanitari che non possono sopportare di vedere che in un momento emergenziale come quello che stiamo vivendo si mal utilizzino i soldi pubblici con interventi poco mirati e privi di giustificazione, sporcando l’immagine di una sanità pubblica costruita giorno dopo giorno da seri ed instancabili professionisti che si mettono al servizio dell’intera popolazione. Il male di pochi non deve sporcare il lavoro dei molti”.