Nella Tuscia le vaccinazioni contro il Covid cominciano lunedì 28, quando all’ospedale di Belcolle il farmaco della Biontech/Pfizer sarà somministrato a quaranta operatori sanitari, tra medici e infermieri. Si tratta dei professionisti individuati per eseguire sui cittadini le vaccinazioni che cominceranno a gennaio.
Si apprende nel frattempo che lo stoccaggio del vaccino dall’inizio dell’anno nuovo avverrà proprio a Belcolle, dove dovrebbero arrivare nel corso del mese circa 10 mila dosi, riservate in questa fase a operatori sanitari e sociosanitari, ospiti e operatori di rsa e case di riposo. Le vaccinazioni avverranno poi, oltre che a Belcolle, negli ospedali di Viterbo, Acquapendente, Civita Castellana e Tarquinia, mentre per raggiungere il resto della provincia sono state organizzate delle squadre ad hoc.
A livello regionale il primo vaccino sarà somministrato domenica 27 a un’infermiera allo Spallanzani. Si tratta, come ha spiegato l’assessore regionale alla sanità, Alessio D’Amato – di una scelta simbolica di attenzione a chi sta tutti i giorni in prima, linea senza clamori, al servizio dei cittadini. Questa infermiera rappresenta tutti gli operatori e le operatrici sanitarie”. D’Amato ha anche annunciato che “il piano vaccini del Lazio è pronto e che potenzialmente il sistema sanitario regionale potrebbe somministrare un un milione di dosi al mese”.
Tuttavia, lo stesso assessore teme che la campagna, dopo la partenza simbolica dei prossimi giorni, rischia di proseguire a rilento: “Ho il timore che i vaccini arriveranno a singhiozzo e dopo questa partenza simbolica del 27 dicembre l’avvio della vaccinazione di massa a gennaio è a rischio – ha detto a Il Messaggero -. A noi delle primule, dei tendoni, interessa poco. Se ci mandano le dosi, siamo pronti a vaccinare migliaia e migliaia di persone senza problemi”.