Cambiano velocemente i paradigmi del giudizio politico appena l’obiettivo della magistratura contabile si sposta sulle sorti di Talete. Senza pudore in poche ore si è passati dal deridere le battaglie reali per la difesa dei cittadini a convocare conferenze stampa per riciclarsi al grido “tutti in tribunale”. Insomma da “Taletopoli” a “Riciclopoli” è un attimo, ma non basta soltanto ripulirsi la faccia.
Un monito che la consigliera comunale, Luisa Ciambella, rivolge ai “convertiti” dell’ultim’ora ricordando che questo è il momento dei fatti e non solo delle chiacchiere. Perché di parole in questi mesi sono state sprecate tante da chi voleva soffocare la battaglia di Luisa Ciambella su Talete. Una battaglia fatta di documenti, circostanze precise e considerazioni oggettive in esclusiva difesa del bene comune; di quelle persone che pagano bollette “salate” e ricevono un servizio che non vale nemmeno la metà del suo valore.
“Ho letto dei rilievi della Corte dei Conti e trovo riscontro delle mie costanti osservazioni sui mancati controlli sulla grave situazione in cui versa la società e in particolare modo mi ha colpito il termine “mala gestio” – sottolinea Luisa Ciambella -. Evidentemente la mia battaglia fatta in solitudine con la derisione dei più e il tentativo di mettermi a tacere, era tutt’altro che inattendibile e strumentale”.
“Ora inizio a vedere molte “conversioni” sulla via di Damasco e attenzione da parte di alcuni che fino a ieri mi attaccavano e mi offendevano in consiglio comunale – continua Ciambella -. Ciò che importa oggi però non è ricostruire la faccia di chi l’ha già persa ma mettere in campo tutte le soluzioni per garantire ai cittadini un bene pubblico salubre, a prezzo equo, con una gestione efficiente ed efficace”.
“E’ ora di smetterla – conclude – di pensare che una gestione sana e pubblica sia impossibile da realizzare senza licenziare i lavoratori e garantendo i fornitori. Questo non è vero, ma è possibile solo con una gestione trasparente e senza interferenze. Basta scaricare sui cittadini scelte ed errori che non hanno commesso e che non meritano”.