Doppi turni, adeguamento del sistema dei trasporti tracciamento in tempi certi. Sono queste, secondo l’ex ministro dell’istruzione Giuseppe Fioroni, le condizioni imprescindibili per poter ipotizzare la riapertura delle scuole. “La scuola – sottolinea Fioroni all’Adnkronos – è una comunità educante e quindi la scuola in presenza è fondamentale. Come è fondamentale l’educazione e la formazione dei nostri figli che sono il futuro dell’Italia”.
“Proprio per difendere il nostro futuro – evidenzia – dobbiamo garantire una scuola che sia sicura con attività di prevenzione e controllo certe e dettagliate, nei modi e nei tempi. Da quando le abbiamo chiuse è cambiato l’andamento generale del virus proprio per le misure generali che sono state adottate. Ma – domanda l’ex ministro – nella scuola da quando è stata chiusa cosa è cambiato? Abbiamo aumentato gli spazi? Abbiamo realizzato i doppi turni? Abbiamo definito percorsi totalmente separati? I trasporti sono stati adeguati alla complessità dei numeri generati dalla riapertura della scuola?”.
“Se a queste domande non siamo in grado di dare una risposta positiva – ribadisce – dobbiamo riflettere bene quando riaprire. I dati dell’Istituto superiore di sanità evidenziano una correlazione nel picco di crescita tra la riapertura delle scuole, il ritorno alla normalità lavorativa e la ripresa a pieno regime del trasporto pubblico da settembre in poi. Questa realtà richiede grande prudenza e precauzione perché per fare il meglio non si trascuri il bene possibile”. “Do per scontate le critiche che provocheranno queste dichiarazioni, ma la scuola – conclude Fioroni – deve evitare il rischio di essere il luogo in cui arriva il contagio e da cui riparte il contagio a livello della famiglia”.
“La nostra scuola – aggiunge Fioroni – ha necessità di far apprezzare il concetto di merito: io ho fatto la battaglia sui debiti, se si prendono e si va avanti lo stesso, funziona male. Ripristinare un concetto di merito è importante, una scuola che non lascia indietro nessuno riconosce anche l’importanza dell’impegno di tutti. Il voto rende più intellegibile il riconoscimento del merito, io avrei lasciato il voto numerico ma l’importante e’ che anche il giudizio riconosca il merito e le capacità”.