Contrariamente a quanto accaduto a primavera, oggi i maggiori contagi si registrano tra i giovani (età media di 44 anni contro i 53 di marzo e aprile). In questo contesto, si sono registrati 942 positivi tra alunni e docenti: il 55% alle superiori, il 7% alle medie, il 12% all’infanzia e il 26% primaria.
Sono alcuni dei numeri resi noti dal direttore generale della Asl, Daniela Donetti, durante il Consiglio comunale straordinario sul coronavirus. La Donetti, dopo i contagi giornalieri stratosferici registrati per un mese dalla seconda metà di ottobre in poi, ha cercato tuttavia di rassicurare l’uditorio, sostenendo che la curva sembra essersi appiattita.
Nessun chiarimento, invece, da parte sua, sul famoso Rt, l’indice che misura la velocità di trasmissione del virus. Incalzata dalla consigliera comunale Luisa Ciambella, la direttrice generale si è infatti limitata a dire che si tratta di un calcolo complesso, senza fornire alcun numero (e non si capisce perché) e senza però smentire neanche le indiscrezioni uscite sui giornali nei giorni scorsi (tra cui il Fatto Quotidiano) secondo le quali la Tuscia è (o comunque lo è stata sino a qualche giorno fa) una delle province più “impestate” d’Italia con un Rt addirittura oltre il 2 a Viterbo città. Né, quindi, sono giunte spiegazioni sul perché si sia arrivati a questa situazione. Ci si è mossi tardi? Non sono state isolate bene le catene del contagio? Vallo a sapere…
Insomma, i viterbesi devono accontentarsi di rassicurazioni a scatola chiusa, come mostrato dal consigliere Francesco Serra, che, “disinteressatamente”, ha detto che “a livello ospedaliero questa seconda fase dell’emergenza è stata affrontata benissimo”.
In Consiglio, insieme alla Donetti, anche la dottoressa Angelina Brustolin, responsabile del Dipartimento di prevenzione, che ha sottolineato come l’andamento dei contagi, sebbene sia apparso fuori controllo, in realtà sarebbe in linea con il dato regionale e nazionale.
Altra nota dolente quella rappresentata dal numero dei tamponi, sollevata ancora da Luisa Ciambella, secondo la quale ne sono stati fatti pochi. “Come Asl abbiamo la capacità di processare 900-1.000 tamponi al giorno – ha ribattuto il direttore generale – . Se nei numeri che forniamo quotidianamente ne vedete di meno è perché oggi ci sono molti più tamponi antigenici”.
Il punto è che 900-1000 tamponi sono comunque pochi per una provincia come Viterbo, ma anche in questo caso la Donetti, trincerandosi dietro alle direttive regionali a cui la Asl deve attenersi, ha preferito non prendere posizione.