L’Anac ha respinto il ricorso presentato da Viterbo 2020 su presunte difformità applicative delle norme tecniche di attuazione riguardanti la fascia di rispetto cimiteriale. Questa la certificazione, a firma del presidente, l’avvocato Giuseppe Busia, notificata al Comune di Viterbo: “Il Consiglio dell’Autorità, nell’adunanza dell’11 novembre 2020, ha deliberato di definire l’attività di vigilanza indicata in oggetto nei confronti del comune di Viterbo, risultando l’Area di rischio inerente l’Urbanistica e l’Edilizia adeguatamente mappata nel Piano Anticorruzione 2020-2022 e presidiata da misure generale e speciali idonee a prevenire il verificarsi di eventi corruttivi”.
Il Comune di Viterbo, nota ora il sindaco Arena, ha agito in ottemperanza alle normative della trasparenza e della legalità. A confermarlo non sono io in qualità di sindaco, ma l’Anac. I consiglieri Frontini, Antoniozzi, Chiatti e Notaristefano si erano rivolti all’Anac per verificare il sistema dei controlli anticorruzione del Comune, in particolare nella materia urbanistica. Gli esponenti del gruppo presumevano disfunzioni amministrative e la mancata adozione di adeguate misure organizzative, situazioni che avrebbero potuto favorire un humus poco trasparente e attività non presidiate di controllo. In sintesi, un esposto mirato ad avviare un’apposita ispezione sul funzionamento e sull’osservanza del Piano Triennale della Trasparenza e della Prevenzione della Corruzione, nell’area di rischio urbanistica. A seguito di tale esposto, la dottoressa Annalisa Puopolo, responsabile anticorruzione del Comune di Viterbo, si è prontamente attivata per effettuare un monitoraggio straordinario delle misure del piano anticorruzione, avviando, con la collaborazione del Settore VII Urbanistica, una indagine amministrativa interna, a tappeto, sugli anni addietro, producendo all’Anac plurime e circostanziate memorie. L’attento e scrupoloso lavoro portato avanti dalla Puopolo ha prodotto questo risultato”.