La società tedesca chiarisce la sua posizione in merito all’impianto e alle polemiche degli ultimi mesi
“Oggi abbiamo consegnato le riposte per tutte le obiezioni arrivate al Ministero dell’Ambiente sul parco Eolico nel comune di Tuscania”. A comunicarlo è Lorenzo Longo, Managing Director di wpd Italia, che aggiunge: “Siamo sicuri di aver fornito gli elementi necessari per sgombrare il campo da dubbi e polemiche, spesso dovuti proprio alla mancanza di informazione”.
I fatti: a luglio wpd San Giuliano presenta una richiesta di valutazione di impatto ambientale per un impianto composto da 16 aerogeneratori per una potenza totale di 90 Mw. Dopo la verifica amministrativa, il progetto viene pubblicato sul sito del Ministero perché i cittadini e tutti i soggetti interessati possano avanzare osservazioni. Nel frattempo sui giornali e in rete, come accade quasi automaticamente in questi casi, c’è chi si oppone al progetto dell’impianto.
Sono tre i principali argomenti al centro delle obiezioni. Il primo riguarda l’affidabilità della società wpd. Il secondo si concentra sull’impatto visivo dell’impianto. Il terzo investe gli aspetti economici, ovvero l’eventuale costo economico della collettività a favore di un soggetto privato e i mancati vantaggi per il territorio.
“Sul primo punto il fattore disinformazione – chiarisce Wpd – è piuttosto clamoroso. E’ stato scritto – spiega Longo – che la società wpd sarebbe una società pressoché inesistente. La realtà è esattamente opposta. Infatti Wpd San Giuliano, società che firma il progetto, appartiene al gruppo Wpd Ag, multinazionale tedesca con sede a Brema che è tra le più importanti a livello mondiale per lo sviluppo, il finanziamento, la costruzione e manutenzione di parchi eolici e fotovoltaici. E’ sul mercato dal 1996 e impiega 2680 persone in 25 paesi del mondo. In oltre 20 anni di attività ha costruito 2270 turbine con una capacità totale di 4,720 mw. A livello internazionale Wpd sta pianificando progetti per un totale di 11,300 mw onshore e 7,400 mw offshore. Di recente la Banca Europea di Investimento e la Landesbank Baden-Württemberg hanno finanziato quattro progetti eolici di Wpd che saranno sviluppati in Polonia. Inoltre ha ottenuto anche un riconoscimento ‘A’ dall’agenzia di rating Euler Hermes (gruppo Allianz), a testimonianza dell’alta affidabilità finanziaria dell’impresa. Insomma, non proprio una società fantasma”.
E ancora: “Il fattore disinformazione gioca un ruolo importante anche per il secondo tipo di obiezione, quella sull’impatto visivo. L’obiezione infatti è stata sostenuta portando come ‘prova’ un foto-inserimento (che è stato anche inviato al Ministero da più soggetti e pubblicato da vari giornali) in cui si fa vedere l’invasività dell’impianto rispetto al paesaggio di Tuscania. Ma quel foto-inserimento è completamente errato. La rappresentazione è falsata perché ignora le prospettive, le distanze, i punti di vista. I foto inserimenti realizzati correttamente dimostrano che l’impatto visivo è del tutto diverso, anche perché le aree su cui insisterebbe l’impianto, indicate dal Comune, sono state studiate proprio in funzione della minore invasività possibile. Questi foto-inserimenti sono pubblicati sul sito della Direzione Generale Via”.
“Resta il fatto – commenta Longo – che ognuno può essere convinto che nulla debba essere fatto pur di non alterare il paesaggio. Ciò riguarda però ogni cosa, dagli elettrodotti, alle antenne per la tv, ai ripetitori per i cellulari. Ma tutti vogliamo accendere la luce, poter vedere la tv, usare il cellulare. Senza contare l’aspetto più importate: le energie rinnovabili sono un futuro obbligato, se non vogliamo distruggere il pianeta. Quindi la scelta che ci spetta non è tra ‘fare o non fare’ ciò di cui abbiamo bisogno, come produrre energia pulita, ma tra ‘fare bene o fare male’. Fare bene le cose per noi significa produrre energia pulita, non inquinante, attraverso una risorsa inesauribile come il vento, unendo tutela dell’ambiente, sviluppo ecosostenibile e valorizzazione del territorio”.
E questo si collega al terzo asse di obiezioni: in termini economici l’impianto di Tuscania valorizza il territorio? “La risposa è nei numeri. Innanzitutto il parco, se autorizzato, sarà in grado di essere sul mercato senza incentivi statali. Inoltre l’ammontare della compensazione economica a favore del territorio prevista per legge è fino ad un massimo del 3% del fatturato lordo dell’impianto. Ovvero potrebbe essere al di sotto di quell’importo. Invece Wpd erogherà, in caso di approvazione, il massimo previsto dalla legge, ossia il 3%, soldi da investire in opere di compensazione ambientale che saranno condivise e definite attraverso un percorso partecipativo con il territorio. Senza contare la creazione di posti di lavoro per le attività di costruzione e manutenzione. In sostanza: l’impianto non comporterà nessun costo per la collettività, fornirà la massima entrata prevista dalle norme per il territorio, creerà occupazione”. “L’Italia e la Regione Lazio – aggiunge Longo – investono grandi risorse per attirare capitali dall’estero, questo sarebbe un esempio concreto di capitali esteri investiti sul territorio italiano e laziale invece che altrove”.
Un ultimo punto che Wpd ritiene fondamentale è quello del coinvolgimento del territorio: “Il progetto di Tuscania – spiega Longo – si caratterizza per l’approccio che contraddistingue la società: la creazione di valore condiviso. L’obiettivo è, sempre e ovunque, quello di creare un percorso che coinvolga attivamente le comunità locali in modo che il parco eolico diventi un’ occasione di sviluppo e di crescita per il tessuto produttivo, economico e sociale . Perché per noi le energie green devono essere un patrimonio condiviso, un caposaldo per ogni tipo di crescita e di sviluppo futuri”.
La parola, ora, passa al Ministero. Per sapere se il vento di Tuscania si trasformerà in energia oppure no.