“L’intervista a papa Francesco – commenta Giuseppe Fioroni all’Adnkronos – non necessita di commento perché esprime con fermezza, chiarezza e semplicità, anche parlando con un giornalista, un alto atto di magistero. La lotta alla corruzione portata avanti con determinazione all’interno della Chiesa è una testimonianza di ciò che ogni credente nel proprio vivere quotidiano è chiamato a fare e il Pontefice lo testimonia con la forza non delle parole ma dell’esempio”.
“L’abbraccio agli ultimi, a quelli senza voce, alla visione missionaria di una Chiesa che esce dai Palazzi e si fa prossimo di chi ha bisogno – dice l’ex ministro alla pubblica istruzione – è un monito forte per tutta la comunità ecclesiale. Il Cristianesimo fatto di atti, di gesti e non di semplici affermazioni. Le parole sulla solitudine – aggiunge Fioroni – con la distinzione tra la solitudine funzionale e quella esistenziale, testimoniano la profonda umanità del Santo Padre, che si fa uomo tra gli uomini. E ciascuno di noi avverte in quelle parole la condivisione di esperienze di vita che sono proprie di tutti coloro che credono fermamente nel dovere di operare per il bene comune contro le resistenze che si trovano nei Palazzi e tra coloro che ti aspetti ti debbano dare una mano, ma contemporaneamente la grande consolazione di quel sentirti sostenuto da quel popolo per il quale quotidianamente si è chiamati a battersi”.
E sul Covid, conclude Fioroni, “un insegnamento per tutti: che in un momento come quello attuale, condividere il dolore, la paura, camminando assieme ma ponendosi come il Santo Padre fa come punto di speranza, che insieme si può fare. Grande monito per tutto il mondo e anche per la nostra Repubblica”.