Risuona sempre con più insistenza la parola lockdown. Mentre il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, sostiene che un lockdown totale arriverà solo come estrema ratio e quindi sarà per quanto possibile evitato, altri esperti la pensano diversamente. E’ il caso responsabile del Coordinamento Covid-19 per i reparti dei pronto soccorso lombardi, Guido Bertolini, secondo il quale “l’unica cosa che si può fare è chiudere tutto, un lockdown a livello nazionale. La situazione nei pronto soccorso è drammatica, non solo in Lombardia, ma ovunque a livello nazionale”.
Ci potrebbe essere tuttavia una via di mezzo. Come quella indicata da Walter Ricciardi, ordinario di igiene generale e applicata alla facoltà di medicina e chirurgia dell’università Cattolica di Roma e consigliere del ministro Speranza: “Ci sono delle aree del paese dove la trasmissione è esponenziale e lì le ultime restrizioni adottate che possono essere efficaci nel resto del territorio non sono valide per fermare il contagio. A Milano e Napoli uno può prendere il Covid entrando al bar, al ristorante, prendendo l’autobus. Stare a contatto stretto con un positivo è facilissimo perché il virus circola tantissimo. In queste aree il lockdown è necessario, in altre aree del paese no. Ci troviamo in presenza di migliaia di soggetti asintomatici che tornano a casa, dove non si indossa la mascherina, ci si bacia e ci si abbraccia”.