Tra i punti salienti della lista che candida a sindaco Luca Torelli c’è anche il tema del degrado: “Blera e Civitella Cesi non sono paesi dove ti puoi fermare passando, ci devi venire apposta. Per questo dovrebbero essere dei piccoli scrigni, tali da attrarre i turisti. Se i centri storici di Blera e Civitella Cesi fossero in Toscana, sarebbero così? La risposta è no, sarebbero ancora più belli. Ma non per l’architettura, quanto per la cura dei particolari e l’ornamento delle vie e delle case: opere in ferro, sampietrini omogenei, la giusta scelta di materiali usati nelle ristrutturazioni, fioriere, vasi, piccole strutture in legno con rampicanti fiorite, pulizia. Certi risultati non si ottengono solo facendo leva sulla buona volontà del cittadino, ma deve partecipare anche il Comune, perché chi abbellisce il Paese, lo fa per tutti. Di concerto con l’amministrazione, le opere di rifinitura godranno di sgravi adeguati sulle imposte comunali. Inoltre, dovendo dare l’esempio, provvederemo subito a ripristinare i sampietrini al posto del bitume messo alla Cornaretta e a Vicolo Civitella (uno scempio!). In questo contesto non può mancare un accenno al verde urbano, una priorità in tanti programmi elettorali, ma che poi nella realtà si svuota, riducendosi a interventi improvvisati o addirittura sbagliati, sia per progettazione (vedi i ciliegi di via O. Todini e via Buonarroti che hanno distrutto i marciapiedi) che per manutenzione. La formazione degli operai preposti al verde, come in ogni settore, è importante per evitare scempi come quello della capitozzatura degli alberi, che indeboliscono l’apparato radicale della pianta, facilitando il disseccamento (vedi 12 piante morte lungo via Umberto I dopo la capitozzatura del 2017). La competenza nei vari settori è fondamentale e non può essere improvvisata; si acquisisce con passione, studio e curiosità. Serve cambiare mentalità. Serve tutta un’altra storia”.