Parco eolico attorno a Tuscania: il Codacons ha inoltrato alla Procura della Repubblica di Viterbo un esposto denuncia per chiedere di accertare e verificare eventuali “reati ambientali relativamente alla distruzione o al depauperamento delle bellezze naturali nella realizzazione del progetto che prevede l’utilizzazione di un tipo di torri alte ben 250 metri tra i territori di Tuscania e Tarquinia”, visibili da gran parte della costa sino al lago di Bolsena.
“Si vuole scongiurare – si legge in una nota – la realizzazione di un tale progetto, così come accaduto in vari territori italiani, come ad esempio nel Mugello, dove i Comuni sono riusciti a sventare la messa in atto di progetti scellerati per il territorio. Si tratta, nel caso di tarquinia e Tuscania, di un progetto di forte impatto ambientale e paesaggistico con notevole consumo di suolo, sacrificio di terreni agricoli e definitiva alterazione dell’antico territorio di Tuscania e dell’intera Maremma Viterbese da cui conseguono danni ingenti all’integrità del contesto ambientale, paesaggistico, agricolo e con vocazione turistica”.
“Il grande bagaglio storico che questi territori portano con sé – continua l’associazione – ha spinto molti storici attuali a definire Tarquinia e Tuscania come le città più importati dell’intera Etruria. Basti rammentare zone di ampio interesse storico – culturali quali il duomo di Tarquinia, la chiesa di Santa Maria in Castello, la Necropoli, il Palazzo Vitelleschi, la Riserva naturale delle Saline, il Castello del Rivellino, nonché la Fontana delle Sette Cannelle (nota anche come Butinale)”.
Ad oggi sembrerebbe che la Regione Lazio abbia già espresso il proprio parere favorevole, arrivando così ad approvare un progetto che, per il Codacons, “danneggerà sotto vari profili l’intero territorio ed il tutto sotto l’attonito silenzio di chi, quotidianamente, vive le terre interessate, laddove sembrerebbe manchino studi e rilievi, da parte delle autorità di vigilanza, relativamente alle ripercussioni di impianti di tale portata sulla salute degli abitanti delle zone interessate per il rumore, la sicurezza e il flickering (ossia l’alternanza luce-ombra legata al passaggio delle pale di fronte al sole), nonché sugli ingenti danni sull’ecosistema e la fauna, per l’impatto di tipo fisico-chimico, relativo alla acidificazione ed eutrofizzazione dei terreni, all’emissione di sostanze inquinanti nonché danni sulla cultura e la bellezza del territorio per l’impatto visivo che si ripercuote negativamente sul patrimonio culturale, archeologico e turistico”.
E’ per questo che l’associazione richiede “il sollecito intervento dell’autorità giudiziaria, a tutelare l’interesse dell’intero territorio interessato e della collettività al godimento delle bellezze naturali, ivi comprese anche quelle panoramiche, considerati come quadri naturali specie dai belvedere”.
A breve saranno disponibili, sia presso la sede di Civitavecchia che sul sito del Codacons, i moduli di adesione tramite i quali i cittadini dei Comuni interessati potranno costituirsi parte offesa insieme all’associazione.