Temporali, acquazzoni, elettricità saltata, strade allagate e sirene dei vigili del fuoco. Nonostante ciò, desta curiosità, in questa domenica a tratti autunnale, lo strano attivismo di alcuni rappresentanti dell’amministrazione comunale, che, guarda caso proprio di domenica e mentre ci sarebbero da fronteggiare l’allerta maltempo, scendono in campo per tagliare l’erba e raccogliere i rifiuti in alcune zone del centro, come documentato dalle foto riprese dalle pagine Facebook di Giulio Marini, Mauro Rotelli e Giovanni Arena. Adesso vi spiegheremo il perché di tutto ciò, ma andiamo per ordine.
Pantaloncini corti gialli e decespugliatore in mano, il primo a farsi immortalare all’opera è stato, stamattina, Giulio Marini in piazza Fontana Grande. Nel pomeriggio è stata la volta del sindaco Giovanni Arena, anche lui in piazza Fontana Grande, forse perché Marini, a parte il mettersi in posa per l’obiettivo, non aveva combinato un granché. A ruota sono state diffuse poi le immagini di Fratelli d’Italia: loro si sono presi cura del parcheggio del Sacrario.
Perché, dicevamo, tutto questo spiegamento di forze così mediatico? Semplice: sembra che, dopo le polemiche per lo stato di abbandono in cui è stata lasciata la città sotto Ferragosto e per l’incredibile crisi aperta da FdI come ricatto per ottenere il candidato sindaco di Civita Castellana, si teme un’irrecuperabile caduta di immagine dell’attuale maggioranza. A lanciare l’allarme, secondo indiscrezioni, sarebbe stato Rotelli, il più avvezzo al presunto potere dei social. Si dice che l’onorevole sia rimasto scioccato dalle decine e decine di commenti negativi sull’operato della giunta e sul suo stesso ruolo di parlamentare. Non era mai successo prima. A far preoccupare e infuriare il fratello d’Italia, sempre secondo indiscrezioni, sarebbe stato in particolare l’attivismo su Facebook della pagina Viterbo Centro Storico Chiuso, accusata di essere il braccio social di Viterbo 2020.
Rotelli, a quanto pare, già la settimana dopo Ferragosto aveva annusato un clima nei suoi confronti non proprio favorevole in molti ambienti, con persone che ci mettevano la faccia ricordandogli anche dei soldi che, dopo la condanna della Corte dei conti, deve restituire personalmente al Comune. Inizialmente, per correre ai ripari, sembra che avesse dato l’ordine ai suoi di ribattere alle accuse di Viterbo Centro Storico Chiuso con le foto dei turisti in giro per la città, peraltro da lui stesso postate con commenti ironici contro i “catastrofisti”. Ma quando si è accorto che non bastava e che anzi la protesta stava aumentando ha chiesto anche al sindaco e a Marini di attivarsi con l’obiettivo di creare un movimento di controinformazione. Da qui la messa in scena di stamattina e di oggi pomeriggio.
Dove tutto ciò possa portare è difficile prevederlo. Però, a giudicare dai commenti pubblicati sulle foto dei nostri eroi, è chiaro che la gente l’anello al naso non lo porta. In molti infatti hanno ad esempio sollevato dubbi sulla veridicità delle foto di Marini, dal momento che si è mostrato col decespugliatore senza casco protettivo e con pantaloncini corti anziché lunghi come farebbe il più sprovveduto di questa terra. Allo stesso modo, non hanno convinto le foto di Fratelli d’Italia, liquidate da alcuni come mera propaganda. Il punto è che nessuna rappresentazione virtuale può sopraffare la realtà fattuale, che in una piccola città come Viterbo ognuno può sperimentare personalmente.
E comunque, alla fine di tutta questa giostra, resta un fatto incontrovertibile: la sensazione che tutto possa irrimediabilmente crollare si è impadronita di Rotelli & C. in tutta la sua drammaticità. Il timore che questa sia un’amministrazione già archiviata, seppure alla fine della legislatura manchino ancora quasi tre anni, fa paura. La prospettiva è di disfatta e recuperare il tempo perso non sarà facile neanche a livello mediatico perché, con il clima che si è creato, per ogni foto che decanterà le loro gesta ne saranno, come contraltare, pubblicate altre dieci che certificheranno i guasti prodotti dalla loro permanenza a Palazzo dei Priori.