“Nella Tuscia serve un piano regolatore per lo sviluppo delle energie rinnovabili, altrimenti è il far west”.
Così Luisa Ciambella in un articolo pubblicato dal Corriere di Viterbo, a firma di Simone Lupino, a proposito della situazione di Tuscania.
La capogruppo del Pd al Comune di Viterbo chiede pertanto alla Provincia di Viterbo di convocare subito dopo Ferragosto tutti i sindaci “per conoscere il numero esatto di istanze simili pervenute alle singole amministrazioni e per coordinare i Comuni stessi alla stesura di regolamenti che stabiliscano come e dove poter realizzare questo genere di impianti. Non sono contro l’energia verde. Anzi. Ma come ricordato bene dal ministero dei beni culturali Dario Franceschini il 22 luglio alla presentazione del rapporto Ispra sul consumo di suolo, se non stiamo attenti, rischiamo di bruciare una delle principali risorse che, insieme all’arte e alla cultura, ci rende unici e competitivi nel mondo: il paesaggio”.
“Ci svegliamo quasi ogni giorno – aggiunge al Corriere di Viterbo Luisa Ciambella – ormai con un nuovo progetto pronto di cui sembra che le amministrazioni locali fino a quel momento non sapessero niente. E’ normale tutto questo? L’ambiente è uno di quei settori in cui la Provincia mantiene ancora voce in capitolo. Invece dalle parti di via Saffi tutto tace. Tra una crisi e l’altra a Palazzo dei Priori, Marini (delegato all’ambiente in Provincia) dovrebbe dirci quale sia l’orientamento della Provincia in merito al parco eolico di Tuscania. La Provincia ne era informata? Per quello che le compete, è intenzionata ad autorizzare il progetto? Si dice che la zona dove sorgerebbero le pale si trovi all’interno di un’area in cui questi impianti sono consentiti: è veramente così? Sono stati eseguiti sopralluoghi per verificare il reale impatto dell’opera? E poi – si domanda ancora Ciambella – la società proponente offre tutte le garanzie che servono per realizzare e gestire negli anni un progetto del genere?”. Dagli atti si tratterebbe di una società inattiva, con un capitale sociale di 10 mila euro, un socio e due amministratori: “Se il buongiorno si vede dal mattino, incominciamo bene”.