La trasversale Orte-Civitavecchia è stata inserita dal Governo, con il Decreto Semplificazione, nella lista delle 130 opere fondamentali per il rilancio del Paese. Il cantiere, assicura Palazzo Chigi, sarà sbloccato a breve. I soldi già ci sono, messi a suo tempo da Renzi e Gentiloni: quasi mezzo miliardo per completare l’ultimo tratto da Monteromano a Civitavecchia.
A livello politico si registrano però ancora resistenze da parte del Movimento 5 Stelle, dove secondo alcuni va rivisto il tracciato, mentre secondo altri la superstrada non va addirittura terminata. Ora è chiaro che se va avanti il piano del Governo, il che avverrà se Conte non cade, si tratta di proteste forse destinate a cadere nel vuoto. Resta tuttavia la realtà di un clima di polemiche che non depone a favore del completamento di un’incompiuta che risale ormai a 40 anni fa.
“𝗡𝗼𝗻 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝗿𝗶𝗮 𝗮𝗹 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗹𝗲𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 strada – mette le mani avanti Silvia Blassi – 𝗽𝘂𝗿𝗰𝗵𝗲́ 𝗰𝗶 𝘀𝗶 𝗼𝗿𝗶𝗲𝗻𝘁𝗶 𝘃𝗲𝗿𝘀𝗼 𝘂𝗻 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗮 𝗯𝗮𝘀𝘀𝗼 𝗶𝗺𝗽𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗮𝗺𝗯𝗶𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗲, 𝗰𝗼𝗶𝗻𝘃𝗼𝗹𝗴𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗶 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶”. Sotto accusa il passaggio nella Valle del Mignone: “Sono convinta che sia possibile 𝘁𝗿𝗼𝘃𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻’𝗮𝗹𝘁𝗲𝗿𝗻𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗿𝗲𝘁𝗮 𝗲 𝗮 𝗺𝗶𝗻𝗼𝗿𝗲 𝗶𝗺𝗽𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗮𝗺𝗯𝗶𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗹𝗲𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗹’𝗼𝗽𝗲𝗿𝗮, per questo come gruppo consigliere M5S Lazio abbiamo chiesto al Governo la disponibilità ad ascoltare tutti gli attori dei territori coinvolti, dai Comuni ai portavoce 5 Stelle fino ai Comitati dei territori, per testare la validità e la reale utilità dei vari progetti e scongiurare così quelli nocivi”.
Dello stesso tenore la posizione di Devid Porrello, vicepresidente del Consiglio regionale: “Facciamo chiarezza: il completamento della superstrada Orte Civitavecchia non è mai stato in discussione, un’opera strategica per la logistica legata al porto e per lo sviluppo di tutto il territorio attraversato. Non si può dire no ad un’infrastruttura necessaria e che andrà ad agevolare lo scorrimento della circolazione di mezzi e persone ma si può, e si deve, discutere del tracciato da seguire per il suo completamento. Come tutti sanno infatti la superstrada attualmente arriva a Monte Romano, a pochi chilometri dalla destinazione definitiva. Come ho ripetuto in tutte le occasioni questo completamento non può realizzarsi però a danno del territorio e dell’ambiente, per questo è necessario che il futuro commissario dialoghi con gli enti locali nell’individuazione della soluzione più sostenibile”.
Purtroppo ci sono però anche i 5 Stelle talebani: “Il Governo – si legge in una nota del gruppo consiliare – escluda dall’elenco delle infrastrutture che potrebbero avere il via libera nelle fasi successive all’approvazione del Dl Semplificazione opere poco strategiche e ad alto impatto ambientale per i territori del Lazio come l’autostrada Roma- Latina e la superstrada Orte-Civitavecchia. Confidiamo nella capacità di visione del Governo di investire i soldi dei cittadini in opere davvero strategiche ed ecocompatibili”.