Il Senato ha detto no alle due mozioni di sfiducia contro il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Quella del centrodestra è stata respinta con 160 contrari e 131 sì. Cinque senatori dei 297 presenti non hanno partecipato al voto. Quella presentata da +Europa è stata bocciata con 150 voti contrari, 124 favorevoli e 19 astenuti.
“Sono soddisfatto, ora al lavoro”, ha commentato dopo le votazioni il ministro, che dice di aver “rigettato l’idea di una giustizia divisa tra giustizialismo e garantismo. La stella polare è la Costituzione. Importante che la maggioranza abbia trovato una sintesi”.
Bonafede salvo, dunque, e salvo per ora il governo. Grazie a Matteo Renzi (ago della bilancia in aula, che, turandosi il naso, ha votato contro la sfiducia per non far cadere il governo e non far terminare la legislatura. “Facciamo chiarezza subito: non è stato facile non sfiduciare Bonafede – ha detto il presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone – Non abbiamo chiesto poltrone né altro, vogliamo essere ascoltati di più rispetto alle nostre proposte, come lo sblocco dei cantieri e sul Family Act”.