Può davvero il turismo delle crociere che arriva a Civitavecchia rappresentare un’ancora di salvataggio per la Tuscia? Che le cose stanno così è convinzione del sindaco di Tarquinia, Alessandro Giulivi, che ha presentato nei giorni scorsi il progetto Sea Trade 2020. La Tuscia verso Miami. In pratica, per ora si tratterà di portare la Tuscia in mostra alla fiera del turismo, appunto crocieristico, che nella seconda metà di aprile si svolge a Miami. L’evento, il più importante al mondo in questo settore, è in programma al Miami Beach Convention Center. Giulivi non vuole andarci però da solo. Vuole coinvolgere tutti gli altri comuni della provincia e per questo nei giorni scorsi ha organizzato un incontro a cui ha invitato tutti i sindaci dei 60 paesi e a cui hanno partecipato anche il direttore generale della Roma Cruise Terminal, John Portelli, e l’Autorità portuale rappresentata da Malcom Morini.
L’obiettivo è di presentare la Tuscia come una vetrina unica. “Vogliamo presentare il territorio unito nel nome della Tuscia – ha spiegato Giulivi – al più grande evento del settore crocieristico mondiale che si terrà dal 20 al 23 aprile. La Tuscia è attualmente fuori da qualsiasi tipo di sistema turistico, la cui costituzione permetterebbe di fare un salto di qualità alla programmazione e gestione culturale e in generale all’accoglienza del nostro territorio. Attuare una strategia di promozione integrata tra comuni è la strada da percorrere per riqualificare e rilanciare un territorio che possa tradursi in nuovi e più consistenti flussi turistici”.
Per ora hanno dato la propria adesione Viterbo, Montalto di Castro, Capodimonte, Vejano, Civita Castellana, Tessennano, Tuscania, Monte Romano, Orte, Montefiascone e Bolsena e verbalmente altri piccoli comuni. Vedremo che frutti darà il progetto. Di sicuro, per Tarquinia, che da Civitavecchia sta a due passi e che possiede le tombe etrusche, non si tratta di un’impresa impossibile.