Revocata dalla Sovrintendenza la convenzione con il Comune di Sutri per la gestione e la valorizzazione dell’anfiteatro e del mitreo. Alla base della decisione, notificata al Comune tramite pec giovedì, le polemiche sollevate da Sgarbi sulla chiusura dei due siti. Il sindaco aveva incolpato del disservizio proprio la Soprintendenza, dimenticando che, proprio in base alla convenzione siglata nel 2017 dall’ora primo cittadino Cianti con Alfonsina Russo, spettava al Comune occuparsi del servizio. Fatto sta dopo l’uscita di Sgarbi la convenzione è stata risolta con effetto immediato.
Adesso i consiglieri comunali Matteo Amori, Nunzia Casini, Ferdinando Maggini, Alessio Vettori e Roberto Zocchi parlano di “fallimento totale” e chiedono le immediate dimissioni di Sgarbi: “Per colpa dei deliri d’onnipotenza del sindaco e delle grandi capacità del suo vice (Lillo Di Mauro, ndr) e degli assessori, in particolare di quella al turismo Claudia Mercuri, l’amministrazione comunale è riuscita nell’impresa storica e impensabile di farsi revocare per grave inadempimento la convenzione per la valorizzazione dell’anfiteatro e del mitreo”.
“Il sindaco ha omesso di dire – attaccano il consigliere Alessio Vettori e il Movimento popolare di Sutri – che il primo responsabile della chiusura dei siti archeologici, nonché di Palazzo Doebbing, è proprio il Comune. E’ dal 12 febbraio, infatti, che la cooperativa incaricata (la viterbese Archeoares, ndr) ha terminato le attività di guardiania e sorveglianza poiché il contratto è scaduto. Non sappiamo se Sgarbi ne sia a conoscenza, in compenso tutti sapevano, già da molto tempo, che dal 12 febbraio il Comune non avrebbe più potuto garantire la presenza del proprio personale, andando incontro anche all’eventuale inadempimento della convenzione con la Soprintendenza”.
“La Soprintendenza – continua la minoranza sutrina – ha respinto al mittente l’arrogante e illegittima pretesa del sindaco di disporre a suo piacimento dell’anfiteatro e del mitreo per motivi di ordine pubblico mediante l’utilizzo di vigili urbani e di personale volontario e ha diffidato il Comune, la polizia municipale e qualunque gruppo di volontari ad accedere all’area senza autorizzazione, addirittura chiedendo la collaborazione a tale scopo dei carabinieri”.