Saremo pure un “giornaletto”, ma le questioni che solleviamo sono serie. E soprattutto fondate. Lo ammette anche la Asl, che, dopo i silenzi delle settimane scorse, ha dovuto modificare la commissione esaminatrice della selezione per la scelta di un social media manager. Al suo interno era stata inserita infatti la segretaria del circolo unico del Pd di Viterbo. Non si poteva fare. Lo vieta la legge. E comunque, dopo il caso portato alla ribalta da questo “giornaletto”, la commissaria in oggetto (ormai ex), Patrizia Prosperi, ha ritirato la propria disponibilità e la direzione generale al posto suo ha messo un altro membro: Claudio Ricci.
Si apprende intanto che i candidati ritenuti in possesso dei requisiti e quindi ammessi al colloqui sono 10. Prossimamente cominceranno le selezioni.
Un “concorso” (lo chiamiamo così per semplicità) alquanto accidentato. Ne ripercorriamo le tappe: per rispondere all’avviso gli interessati hanno avuto tempo solo dieci giorni (un po’ pochini…). Ammessi a partecipare i laureati in scienze della comunicazione: bastava la triennale. Per quanto riguarda i punteggi il bando prevedeva (e prevede) 40 punti per i titoli e 60 per il colloquio. La parte discrezionale dell’esame ha così più peso di quella oggettiva rappresentata dai pezzi di carta che possiede il candidato. Una circostanza che non depone a favore della trasparenza della procedura. Ma così è. Se son rose fioriranno.