E’ di qualche giorno fa una diffida dei sindacati dei professionisti della sanità inviata alle Asl per il mancato riconoscimento degli adeguamenti economici previsti dal nuovo contratto di lavoro siglato a dicembre. “Le scriventi organizzazioni – si legge in una lettera – con la presente denunciano il mancato pagamento degli aumenti economici e degli arretrati previsti dal nuovo contratto. In particolare, i nostri iscritti lamentano di non aver ricevuto, con la mensilità di gennaio, gli arretrati economici dello stipendio tabellare annuo lordo, l’aggiornamento della retribuzione di posizione parte fissa e l’eventuale scatto dell’indennità di esclusività derivanti dall’applicazione delle nuove disposizioni sulla ricostruzione dell’anzianità di servizio. A fronte di ciò si diffidano le amministrazioni destinatarie a dare immediata ed integrale attuazione alle nuove disposizioni contrattuali, corrispondendo senza ulteriori ritardi le differenze economiche spettanti al personale dirigente dell’area medica e sanitaria, con avviso che in difetto si darà impulso alle opportune iniziative giudiziali a tutela dei propri iscritti”.
Domanda: alla Asl di Viterbo che cosa si sta facendo su questo fronte? Ci si è mossi in tempo per adempiere agli obblighi in questione? Cosa è stato fatto fino ad ora? La Donetti ha disposto che gli uffici si mettessero al lavoro per non farsi cogliere impreparati?
Sulla questione, per sollecitare le Asl a mettersi in regola col nuovo contratto, era intervenuta a inizio anno con una missiva ai direttori generali anche l’Area risorse umane della direzione regionale salute: “Come noto il contratto è stato siglato in data 19/12/2020 e prevede che le aziende diano applicazione agli istituti di parte economica e normativa entro 30 giorni dalla sua stipulazione”.
Ripetiamo: la Asl di Viterbo cosa ha fatto e cosa sta facendo?