L’Alto Viterbese discriminato in materia sanitaria. Non è infatti rappresentato all’interno del Comitato ristretto di rappresentanza dei sindaci. A denunciare la situazione è il primo cittadino di Montefiascone, Massimo Paolini, che parla di “ennesimo inciucio tra centrodestra e centrosinistra”, i quali, anziché preoccuparsi di dare la stessa dignità a tutti i territori, si sarebbero occupati solo della spartizione dei posti. Che in questo organismo sono cinque. Il Comitato ha funzioni di consultazione, proposta e controllo e dopo il recente rinnovo tre rappresentanti sono andati al centrodestra (Giovanni Arena, Maurizio Testa e Fabio Menicacci) e due al centrosinistra (Francesco Coppari e Mario Mengoni).
“Un modo di procedere che non condivido in linea di principio – ha dichiarato Paolini al Corriere di Viterbo – ma che avrei anche potuto accettare. Ciò che invece è assolutamente inaccettabile, e che mi ha lasciato stupito, è che non sia stata data rappresentanza all’intera zona nord della provincia, dove ci sono presidi importanti come gli ospedali di Montefiascone e Acquapendente e come la casa della salute di Bagnoregio. Le persone nominate nel comitato ristretto non hanno alcuna conoscenza di questa realtà”.
Paolini, che ovviamente optava per una scelta dei sindaci su base territoriale, punta il dito maggiormente contro i sindaci della sua zona, che anziché fare gli interessi del territorio si sono prestati a votare i nomi indicati da Viterbo. “Sono gli stessi sindaci – dice – che seguono una linea unitaria sul Cobalb, ma poi si dividono sulla sanità”. “Gli unici che non eravamo d’accordo e che ci siamo astenuti – conclude – siamo stati io e il sindaco di San Lorenzo Nuovo Alberto Bambini”.