Sulla vicenda di San Pellegrino in fiore la capogruppo del Pd Luisa Ciambella presenterà oggi un’interrogazione urgente al sindaco, Giovanni Arena, e all’assessore alla cultura, Marco De Carolis, per conoscere quali soluzioni il Comune abbia in mente per evitare il tramonto di una manifestazione che da 33 anni, da quando fu inventata dall’amministrazione Fioroni, porta alto il nome di Viterbo, richiamando in città, a primavera, migliaia di turisti e visitatori.
Dopo il passo indietro fatto dall’omonimo ente autonomo, presieduto da Armando Malè, si annuncia il caos anche su questo fronte e quindi il tentativo della Ciambella è di far in modo che non venga gettata alle ortiche anche questa realtà. Come si ricorderà, alla base della decisione di Malè il taglio dei fondi deciso dal Comune e, sempre su disposizione della giunta Arena, l’imposizione di tutta una serie di vincoli (sorveglianza, assicurazioni, ecc.), che comportano altre spese, oltre che nessuno sconto sulle imposte comunali, a cominciare dalla tassa per l’occupazione del suolo pubblico. Costi su costi a fronte di un investimento dell’amministrazione ridotto ai minimi termini.
Da quanto si apprende il Comune adesso vorrebbe bandire un concorso di idee per individuare chi dovrà allestire la nuova kermesse floreale. A proposito, visto che il marchio è stato registrato, che nome intende dargli?
In ogni caso i tempi, sono stretti, staremo a vedere. Anche perché come si sa gli uffici dell’amministrazione non sono proprio un fulmine. Si dice, ma il condizionale è d’obbligo, che già più di qualcuno si sarebbe fatto sotto candidandosi a prendere il posto dell’ente autonomo. Si dice che da parte dell’amministrazione, sensibile alle richieste dei pretendenti, non sarebbe stato fatto nulla per evitare il passo indietro di Malè e soci. Anzi… Si dicono tante cose, appunto. Di certo, per fare le manifestazioni servono soldi. Soldi che a Viterbo, per quanto riguarda i grandi eventi, rivendicano in molti. Vero, assessore De Carolis?