Arrestato per i reati di «istigazione alla pedofilia e alla pedopornografia», nonché per «detenzione di materiale pedopornografico», un uomo di 66 anni residente nel Viterbese nell’ambito dell’attività di contrasto al fenomeno dello sfruttamento sessuale dei minori online svolta dalla polizia postale e della comunicazioni.
L’«Operazione Noodles», svolta dal compartimento di Trieste e dalla sezione di Udine della polizia postale e coordinata dal sostituto procuratore Matteo Tripani, ha portato alla denuncia di altre sei persone, indagate per gli stessi reati. Migliaia ifile dal contenuto pedopornografico e vari dispositivi informatici sono stati sottoposti a sequestro.
L’indagine, avviata su una nota piattaforma social – spiega la Polizia postale – è partita da una denuncia in cui veniva segnalato «un account, successivamente reso irraggiungibile, in cui era stata pubblicata la foto di tre bambine in costume da bagno» che – riferisce la nota della Polposta – aveva «suscitato l’interesse di diversi internauti, alcuni dei quali si sono lasciati andare a commenti molto volgari, morbosi e a sfondo sessuale». Per non disperdere le tracce informatiche, gli investigatori hanno chiesto alla società che gestisce il popolare social network il congelamento dei profili ancora attivi e l’acquisizione del traffico telematico dei 7 soggetti coinvolti, nei confronti dei quali la Procura di Trieste ha emesso «altrettanti decreti per la perquisizione personale, locale e informatica». Le operazioni, scattate la mattina del 28 gennaio ed eseguite in simultanea sotto il coordinamento del servizio polizia postale e delle comunicazioni di Roma, hanno impegnato oltre 30 uomini su tutto il territorio nazionale. I contenuti dei numerosi dispositivi informatici sottoposti a sequestro sono ora al vaglio degli investigatori.