Mentre tutti i giorni continuano a saltare decine di corse di treni, la Regione Lazio risponde no alla richiesta dei pendolari di non chiudere la linea extraurbana della Roma Nord (si parla di almeno 2 o 3 anni), mettendola in sicurezza senza doverla raddoppiare, ovvero adeguando segnaletica e binari con sistemi di tipo Scmt (sistema controllo marcia treno).
“E’ stato già previsto e finanziato – ha risposto l’assessore Alessandri – il lavoro per il sistema Scmt, che viene finanziato in parte (20 milioni di euro) dal 3° lotto dei fondi Fsc (di complessivi 154 milioni di euro, i primi due lotti sono per il raddoppio). Quindi la realizzazione del raddoppio non preclude la realizzazione del sistema Scmt: si faranno entrambi”.
La realizzazione del raddoppio, promette l’assessore, “permetterà di aumentare la capacità della linea nella tratta attualmente a binario unico e renderà la linea più performante in termini di regolarità e puntualità. Il periodo di chiusura della linea per l’effettuazione dei lavori di raddoppio sarà di 15 mesi (non sono 2-3 anni)”.
Durante i lavori i treni saranno sostituiti con bus navette. Inevitabili l’allungamento dei tempi di percorrenza e i disservizi. A questo punto si tratterà da un lato di capire quando inizierà questo tipo di lavori e se davvero si concluderanno in 15 mesi come assicura l’assessore. I pendolari non ci credono.