Il sindaco di Tarquinia, Alessandro Giulivi, in pochi mesi si è fatto un sacco di amici. Per dire… visto che scendono ufficialmente sul piede di guerra contro di lui gli operatori balneari e commerciali, seccati dalle dichiarazioni rilasciate nella conferenza stampa di fine anno, quando ha detto che se le cose non vanno dovrebbero farsi l’esame di coscienza. Lo riporta il Corriere di Viterbo, che ha raccolto le testimonianze di Assotur, Sib e Federalbergatori.
“Da parte del primo cittadino – hanno replicato – parole anacronistiche e offensive”. “Tutto questo perché gli chiediamo da tanto tempo un incontro per parlare delle richieste effettuate nei mesi scorsi sia in maniera informale, sia tramite protocollo, richieste purtroppo disattese”.
Loro, gli operatori, come indicato dal sindaco, hanno nominato dei propri rappresentanti che si si dovrebbero rapportare con la giunta, ma nonostante ciò finora si sono svolti solo due incontri: “Abbiamo sempre collaborato con le amministrazioni che ci sono state a Tarquinia e siamo intervenuti quando le risorse erano insufficienti, cercando di sostenere la stagione balneare nel migliore dei modi. E aggiungiamo che se il Lido, come accusa il sindaco, è indietro di 40 anni , a maggior ragione, abbiamo la necessità e il diritto di confrontarci”.
Gli operatori balneari e commerciali rivendicano dunque “un dialogo costruttivo per condividere i provvedimenti da prendere”. D’altra parte, “il divieto delle dune a riparo dei marosi ha prodotto solo esasperazione, quando ci saremmo potuti incontrare e confrontarci per trovare soluzioni alternative. La verità è che nessuno parla dell’inquinamento del territorio, delle condizioni del fiume Marta, della depurazione che non c’è, dei vincoli idrogeologici e dei servizi assenti”.
La conclusione: “Chiediamo un tavolo di lavoro insieme”. Al sindaco la decisione di rispondere oppure no.