Sul finire della conferenza stampa indetta da una parte della minoranza per attaccare l’amministrazione Arena ha colpito una battuta di Massimo Erbetti sull’aumento delle tariffe dell’acqua: “Lo sapete – ha detto, cercando di mettere un tarlo nella testa dei giornalisti – chi è stato, per conto del Comune di Viterbo, a votare a favore? Ve lo dico io: Gianluca Grancini. Sono accadute cose strane. Anche nella tempistica. Farò un accesso agli atti”.
Grazie, Erbetti, ma lo sapevamo già. Non si capisce dove sia la notizia. Il punto vero, pare di capire, è che il pentastellato consigliere comunale cerca di buttare la croce solo addosso agli altri, ma dimentica di dire che l’aumento delle bollette è stato fortemente voluto anche dalla Provincia, cioè dal presidente Nocchi, cioè dal consigliere regionale Enrico Panunzi, a cui lui ha dato il suo pesante voto alle elezioni dello scorso dicembre. Insomma, da una parte, pubblicamente, Erbetti predicava contro le bollette dell’acqua. Dall’altra, privatamente, faceva accordi con chi quegli aumenti ha sempre detto che sarebbero stati inevitabili.
Qualcosa non torna. Non torna tanto, anzi. Come non torna a questo punto l’atteggiamento dei comitati per l’acqua pubblica, che sempre hanno sostenuto Erbetti. Se Non ce la beviamo è convintamente schierato contro la gestione di Talete, come fa a non accorgersi del patto sotterraneo che Erbetti ha stretto con la sinistra del Pd a cui va ricondotta la gestione della società negli ultimi anni? Come fa a far finta di nulla di fronte all’accordo che il consigliere comunale del M5S ha sottoscritto con il partito di Talete nel momento in cui ha appoggiato alle provinciali la lista del presidente Nocchi?
Troppe contraddizioni in tutta questa vicenda dei comitati per l’acqua pubblica. Troppe possibili conversioni sulla via di Damasco che sarebbe interessante approfondire. Schierarsi pubblicamente contro Talete e poi, a riflettori spenti, scendere a patti con chi Talete difende con le unghie e con i denti è una contraddizione che non può passare sotto silenzio.