Domande e risposte nel peggior politichese, quelle contenute nell’intervista al presidente della Provincia Pietro Nocchi pubblicata dal sito più letto del mondo. Roba che neanche in Russia ai tempi del Partito comunista. L’antitesi dell’informazione, o anche la disinformazione elevata all’ennesima potenza. Il tema è quello dei rincari delle tariffe idriche (9 per cento all’anno per tre anni in maniera incrementale).
L’intervistatore, di fronte all’evidenza dei fatti, ben si guarda dal dire come stanno le cose (e sarebbe interessante sapere perché). Ma ancora più fumosa è la risposta di Nocchi. Praticamente il nulla.
Ecco il passo: “Domanda: All’assemblea dei soci di Talete è stato ‘congelato’ l’aumento delle tariffe e approvato un documento condiviso con il quale si chiede ad Arera di garantire il finanziamento di 35 milioni qualora le bollette vengano innalzate. Risposta: L’assemblea era un appuntamento importante, i soci si sono espressi all’unanimità sia per ottenere un finanziamento regionale per la riduzione delle perdite che per garantire alla società di poterci arrivare. E’ emersa una cosa importante e cioè che attraverso la sinergia e la condivisione di alcuni obiettivi nessuno ha indossato i panni dal politico, ma solo quelli di socio e con la giusta attenzione si è cercato di garantire alla società di poter svolgere l’attività sui comuni dove opera per garantire il servizio idrico e avere, al tempo stesso, un minimo di prospettiva senza che ci sia qualcuno che possa remare contro. Siamo andati tutti nella stessa direzione e speriamo di vedere i risultati”.
Insomma, nessuno, né l’intervistatore, né l’interessato, ha il coraggio di dire che le bollette risulteranno aumentate in quattro anni di quasi il 50 per cento. Nocchi si vergogna delle proprie azioni. Ha paura della reazione della gente. Teme di passare alla storia come il peggior presidente della Provincia che abbia mai messo piede a Palazzo Gentili. Fa come il sindaco Arena, i quale però almeno risponde solo della sua città e non di tutta la provincia. Dal canto suo l’intervistatore non si sa di cosa ha paura, ma evidentemente lui lo sa.
Il risultato è drammatico. Sotto il profilo dell’informazione per quanto riguarda l’intervistatore. Sotto il profilo politico per quanto riguarda l’intervistato. Nessuno dice la verità. Tutti giocano, come dice il comitato Non ce la beviamo a proposito di Arena (vedi articolo sopra), al gioco delle tre carte. E i cittadini pagano.