Il gioco delle tre carte. E’ quello che fa il sindaco Giovanni Arena, come denunciano i comitati Non ce la beviamo, a proposito dell’aumento delle tariffe idriche. In imbarazzo nel dover ammettere che il Comune di Viterbo ha votato a favore del salasso, contrariamente alla delibera del Consiglio comunale che impegnava la giunta ad opporsi, il primo cittadino cerca infatti di sviare l’attenzione dal problema. I comitati, di fronte a questo stato di cose, si dicono pronti a scendere in piazza.
“Abbiamo appreso da alcuni organi di stampa – si legge in un comunicato – che il 30 dicembre, in occasione dell’assemblea dell’Ato, è stato approvato a votazione da tutti i sindaci, tranne quello di Castiglione in Teverina, un documento con il quale si autorizzano gli aumenti delle tariffe dell’acqua del 9% annuo per gli anni 2020-2023, più il residuo dell’1.4% per il 2019 (il 7.6 era già in vigore dallo scorso anno) da applicare eventualmente con effetto retroattivo. Aumenti che, quindi, scatterebbero automaticamente con la concessione del nuovo prestito di 40 milioni da parte di Arera. A fronte di tale affermazione – continuano i comitati – non è pervenuta alcuna smentita da parte del sindaco di Viterbo, il quale invece, in un fumoso comunicato stampa uscito il 4 gennaio, sottopone la condizione degli investimenti agli aumenti, senza chiarire quale sia stato il suo voto alla riunione dell’Ato. La domanda è molto semplice: cosa ha votato, SI o NO, sull’aumento delle tariffe? C’è anche un altro aspetto molto importante da chiarire: chi aveva in quella riunione la delega al voto per il Comune di Viterbo? Il consigliere Giulio Marini ( Forza Italia ), assente al momento del voto, o il presente consigliere Grancini (Fratelli d’Italia)? Abbia il coraggio di rispondere a queste domande”.
Durissima la conclusione: “Se il Comune di Viterbo avesse votato SI, avrebbe violato la delibera approvata all’unanimità in Consiglio comunale che vieta qualsiasi ulteriore aumento delle tariffe dell’acqua e, ancor peggio, avrebbe tradito la fiducia e la volontà dei cittadini. Caro sindaco Arena, attendiamo risposte chiare e precise. Siamo stufi di assistere al gioco delle tre carte, è ora che tutti i sindaci si prendano le responsabilità delle proprie azioni, a cominciare da lei. Non è accettabile continuare a dare linfa alla gestione inefficiente e fallimentare di Talete, contraendo nuovi prestiti, facendoli pagare ai cittadini e per giunta, buttando il sasso e ritirando la mano. Abbia il coraggio di esplicitare il suo voto, noi siamo già pronti a scendere in piazza”.