Si moltiplicano le segnalazioni sulle liste d’attesa. Tempi biblici a Viterbo per sottoporsi a Tac, risonanza magnetica o anche più banali esami radiografici. Senza parlare delle visite specialistiche. La situazione, a giudicare dalle denunce di tanti cittadini, è letteralmente fuori controllo.
C’è il caso, ad esempio, di una donna portata al pronto soccorso di Belcolle per un problema di sangue nelle feci: dopo i controlli di routine, accertata, a detta dei sanitari, la normalità dei valori delle semplici analisi, è stata dimessa. Per sottoporsi ad esami più approfonditi adesso si rivolgerà a una struttura privata dal momento che per svolgerli a Belcolle dovrebbe aspettare fino a giugno. A un’altra donna, invece, stavolta a Tarquinia, per una radiografia al figlio hanno detto di passare a maggio.
Poco importa se da qui a maggio mancano sei mesi e se qualcuno affetto da malattia seria quando arriverà il suo turno starà ancora peggio. Alla Asl si preferisce investire in figure professionali per la comunicazione, mica in servizi sanitari. Pensate all’avviso pubblicato tre giorni fa per la ricerca di un social media manager… Uno che si occupa dei social… Soldi buttati… A chi serve spenderli così? Cui prodest? Con la cifra che sarà sborsata per questo servizio praticamente inutile a quanti cittadini si potrebbero pagare gli esami, se non c’è posto a Belcolle, presso strutture convenzionate?