Si erano tanto amati. Ma, come tutte le storie che non finiscono con il lieto fine, quanto sta accadendo in Provincia tra il presidente Pietro Nocchi e la minoranza di centrodestra, che si appresta a diventare maggioranza, fornisce la misura di quanto quell’amore fosse malato. E così il centrodestra ormai spara a zero contro l’inquilino di Palazzo Gentili, vuole che si dimette, lui non lo farà mai per non lasciare una poltrona che evidentemente gli piace e in questo modo volano gli stracci.
I fatti. A neanche due settimane dalle elezioni per il rinnovo del Consiglio, la maggioranza che ancora per poco che sostiene Nocchi ha convocato il Consiglio per discutere del bilancio pluriennale 2020-2022. Apriti cielo: “Siamo basiti, indignati e sconcertati – dicono Romoli, Grancini, Pellegrini e Bambini del centrodestra unito -. Ci è stata notificata la convocazione del Consiglio per il prossimo 3 dicembre. Mai nella storia presente la Provincia ha approvato il bilancio di previsione dell’anno successivo il tre dicembre dell’anno precedente. Si tratta di un atto di arroganza politica unico. Che un presidente ormai senza maggioranza pensi ancora di voler occupare le istituzioni con marchingegni e stratagemmi è un atto gravissimo e irresponsabile che denunceremo al prefetto al fine di richiedere un intervento nella sua qualità di rappresentante del governo”.
“Come può un Consiglio in scadenza in piena campagna elettorale – si chiedono – approvare il bilancio di previsione? Quale necessita di urgenza esiste? A comizi convocati e liste presentate oggi si ravvisa l’esigenza di approvare con urgenza il bilancio di previsione? E poi vogliamo parlare del regolamento di contabilità? Della facoltà dei consiglieri provinciali di emendare il bilancio? Quando e quale comunicazione ci è stata mai notificata di avvenuto deposito e di possibilità di consultazione ed emendamento?”.
Il problema è che Nocchi così facendo offre la sponda per una campagna denigratoria nei riguardi di tutto il Pd: “Questa volta Nocchi & C. – aggiungono non a caso i capigruppo del centrodestra – hanno toccato il fondo e come il Pd nazionale fugge dalle elezioni politiche improvvisando alleanze improvvide, in provincia di Viterbo pensa di arroccarsi nel palazzo. Lavoreremo affinché questo atto di assoluta e manifesta arroganza venga sospeso e tutto venga rinviato a dopo le elezioni del 13, opponendo oltre a queste valutazioni politiche, che non sfuggiranno ai cittadini, anche vizi di legittimità. Oggi, tra l’altro, l’approvazione del bilancio faciliterebbe o consentirebbe di approvare interventi tesi ad avvantaggiare provvedimenti che potrebbero influenzare il corpo elettorale degli amministratori minando la libera consultazione elettorale costituzionalmente tutelata”.