Ecco il documento – intitolato Iniziativa democratica e con il sottotitolo Costruire il futuro della Tuscia dipende solo da noi, attraverso il quale l’area popolare, moderata e riformista del Partito democratico ha annunciato la non partecipazione al congresso provinciale.
L’area popolare, moderata, e riformista del Partito democratico non parteciperà al Congresso provinciale. Si è trattato di una decisione sofferta, ma, alla luce della completa divergenza con l’attuale linea politica locale, non si poteva compiere una scelta diversa. Da parte nostra abbiamo però convintamente rinnovato le iscrizioni al Partito democratico. Nonostante i nostri tentativi per fare del Pd un partito in grado di rappresentare una valida alternativa alla destra populista e sovranista, abbiamo assistito in questi mesi a scelte incomprensibili spesso d’intesa con la destra. Eppure, la rappresentanza locale del partito è andata avanti lo stesso, negando ogni possibilità di confronto e dibattito interno.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti: il centrodestra, dopo aver vinto i Comuni, ha subito rinnegato quegli accordi, condannando il Pd di fatto all’isolamento. Tutto ciò ha determinato un drammatico epilogo alle elezioni comunali, dove il Pd è uscito sconfitto su tutti i fronti, e la stessa sorte ci attenderà alle elezioni provinciali. Molto prima del rinnovo del Consiglio provinciale l’attuale dirigenza istituzionale del Pd, ha cercato di costruire un accordo che avrebbe dovuto portare, seguendo la stessa dinamica messa in atto in Talete, alla nomina di assessori di destra, un accordo contro-natura. Dicemmo che era sbagliato perché saremmo andati a manifestare in questo modo una debolezza politica, e soprattutto di contenuti programmatici relativamente al nostro elettorato che ci avrebbe pesantemente penalizzato. Siamo stati ignorati e sbeffeggiati.
Nel ribadire la nostra completa fiducia nella linea politica del segretario Nicola Zingaretti e alla sua piattaforma programmatica, non possiamo che prendere le distanze dalle scelte che vengono compiute dagli esponenti locali su temi cruciali per la vita dei cittadini in completa antitesi rispetto all’indirizzo nazionale e soprattutto alle attese dei cittadini.
Acqua pubblica, per una soluzione condivisa La disastrosa vicenda di Talete negli ultimi anni è stata completamente ignorata, se non avallata. Nonostante la gestione pubblica dell’acqua e il dovere di dare un servizio adeguato ai cittadini: serviva e serve di più oggi lavorare per trovare soluzioni ancora possibili ma tutto questo non è una priorità. Siamo di fronte a una società che rischia il fallimento, ma nessuno ha inteso operare per evitare la catastrofe da noi annunciata. Oggi dobbiamo anche assistere alla presa di posizione dura dei Sindaci di centro-destra che dopo aver votato gli aumenti delle tariffe, fintamente finalizzati alla risoluzione del problema Talete, intendono scaricare tutto sulla Regione Lazio. Talete doveva essere al centro della nostra agenda politica visto che a pagare saranno poi i cittadini ed oggi si continua con un silenzio assordante che in maniera eloquente parla della modalità “ultimi giorni di Pompei” che da tre anni è stata attivata. Davanti a tutto questo non possiamo non chiederci perché e prendere le distanze.
Trasporti, un diritto fondamentale Siamo in una provincia ferma, isolata. Ogni giorno migliaia di studenti e pendolari sono costretti a stare fuori casa anche per 10 ore, non si può continuare ad essere inerti e sordi agli appelli di lavoratori e famiglie. Incapaci di promuovere un’azione propositiva per cercare di risolvere la situazione, tra l’altro, mettendo a rischio un altro diritto fondamentale riconosciuto costituzionalmente: il diritto allo studio di tanti studenti viterbesi.
Sanità, prevalga la trasparenza La provincia di Viterbo è agli ultimi posti nelle classifiche nazionali sui servizi per la salute, ma a questo Pd locale sembra non interessare. La drammaticità delle liste d’attesa e i viaggi della speranza che i nostri malati devono affrontare non sono più tollerabili. Le pagine di giornali di frequente portano alla ribalta proteste degli utenti e del personale oltre che lamentele inerenti le prospettive e le opportunità date ai diversi operatori. Da più parti viene criticata una “gestione politica” usando le parole del presidente dell’ordine dei medici. Il silenzio dei vertici istituzionali del Pd locale anche in questa occasione è stato imbarazzante e noi crediamo che ciò sia inaccettabile.
Crediamo che la linea politica del Partito Democratico dovrebbe caratterizzarsi, più che per la gestione del potere, per la difesa dei diritti dei cittadini, i quali per diritto e non per concessione devono essere curati con efficienza e competenza, fuggendo il rischio che l’appartenenza prevalga sul merito.