“Il fenomeno è in espansione, tutti i giorni dobbiamo fare i conti con chi si fa di droga nelle vie del centro”. E’ il lato oscuro di Viterbo. Un giro di ragazzini, giovani e anche adulti alla ricerca di una dose. E’ di due giorni fa il fermo di due persone che stavano tentando di abbattere la porta di una cantina nella zona di San Faustino. Sembra che all’interno vi avessero occultato proprio la droga.
Di fatto, gli spacciatori, allontanati da Pratogiardino, si sono spostati dentro le mura. Raccontano in molti che giornalmente si assiste a scene che sembrano arrivare dai giornali delle metropoli del terzo mondo, ma amaramente bisogna constatare che si tratta di Viterbo. Le denunce rimbalzano pure in rete e parlano di una situazione al limite dell’inverosimile, fatta di padri e madri che vivono nel centro storico costretti a fare i conti con i tossici che affollano le vie alla ricerca del loro pusher.
Il centro è diventato il loro habitat visto che l’occhio delle forze dell’ordine non può arrivare dappertutto. All’ombra di un portone o di un arco, o al buio di una viuzza, si può fare di tutto. Sembrerebbe, stando ai racconti, che nella zona siano aumentati pure i furti. Nel mirino sono finiti cantine, scantinati o primi piani abbandonati. Molti sono sfitti da anni. I crimini avvengono in pieno giorno e spesso non vengono nemmeno denunciati visto che la refurtiva ha un valore pari a zero. Il tutto sotto lo sguardo terrorizzato degli abitanti che notte e giorno sono costretti a fare i conti con brutti ceffi sull’uscio della porte.
Molti raccontano che la situazione è peggiorata da due anni a questa parte. Il colpo definitivo è stato inferto dall’ordinanza contro la movida che a notte fonda ha regalato vie morte e senza controllo. Abbiamo incontrato uno di loro, un tossico, e ci ha raccontato come stanno le cose: “Ora è più facile trovare la roba. Fino a qualche anno fa per comprare un grammo di eroina si potevano spendere dai 50 ai 60 euro, oggi basta la metà. Oggi l’offerta ha fatto crollare il prezzo”.
“Oggi c’è un giro che prima a Viterbo non esisteva – continua -. In pochi, ai miei tempi, si ‘facevano’. Molti viravano sul consumo delle ‘sostanze nobili’ come la cocaina. Ma i soldi sono finiti e oggi tutto fa brodo. La gente cerca lo sballo estremo: pochi soldi per una ‘botta’ che dura molte ore. Io lo faccio da anni e mi vergogno, non ne sono mai uscito. Per questa storia ho fatto morire di crepacuore i miei. Ma vedere ragazzini che lo fanno mi dà da pensare. E mi chiedo: dove ‘cazzo’ siamo finiti?”.
“Io – prosegue – ho cominciato a 24 anni, per colpa delle amicizie sbagliate. Mi sono trovato in un ciclone dove non conoscevo più la differenza tra giorno e notte. Quando ho cominciato la ‘roba’ era difficile da trovare. Dovevamo prendere la macchina e andare a Roma, avevamo un gancio lì. Parliamo della fine degli anni ’90, inizio 2000. Si andava alla stazione Termini, al Pigneto e al quartiere San Lorenzo. Da lì ho preso il via e la dipendenza non me la sono mai più tolta”.
“Negli anni – conclude – non mi sono mai accorto che a Viterbo esistesse veramente un’emergenza eroina, eravamo pochi e sempre gli stessi. Ma ultimamente no. Ci sono, oltre noi soliti noti, sia ragazzi ben vestiti sia signori di una certa età e tanto tanto altro. Solo che ora, rispetto a 20 anni fa, l’eroina è tagliata molto e male, è mischiata con altre sostanze, a volte pericolose, ma si compra a buon mercato”.